Lavorare al software libero non vuol dire non guadagnare. Cambia la logica di fondo: se un sistema proprietario sfrutta la sua posizione di dominio, il libero permette di guadagnare con la propria competenza. La filosofia di fondo evidenzia dunque il risparmio, l’efficienza e la libertà dell’utente. L’amministrazione pubblica ha motivo di considerare il software libero per quanto riguarda i documenti per esempio. L’uso di formati proprietari per documenti, apribili solo con quei specifici programmi proprietari, non sono sicuri in quanto la chiave di codifica (cioè gli ultimi tre o quattro caratteri che definiscono l’estensione) potrebbe cambiare nel tempo impedendo un loro recupero e rilettura. Questo è già successo in passato e non è da escludere per il futuro.
Del resto quale motivo per far accedere ai documenti pubblici con sistemi proprietari? Analoghe considerazioni valgono per il mondo dell’istruzione e della scuola, per diffondere i valori della collaborazione e della competenza garantendo imparzialità, indipendenza e sicurezza contro la dipendenza dal sistema. Ecco quindi come nel campo dell’informatica si possa riuscire ad immaginare una società più giusta, equilibrata ed etica, nel rispetto reciproco di tutti. Un esempio che se messo in atto aprirebbe una nuova strada verso la consapevolezza individuale e, di conseguenza, collettiva.
Filippo Mercuri, 17 luglio 2020