Ancora uno stupro a Milano. Toc toc Sala: sveglia

Si tratta di un marocchino di 23 anni senza fissa dimora. La donna è stata anche picchiata selvaggiamente

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Come avrete letto, a Milano una ragazza è stata violentata alla stazione. Il giornale giustamente titola “Milano da incubo”. Ieri è infatti successo un fatto drammatico: una ragazza che voleva prendere il treno alla stazione centrale alle sei di mattina è stata aggredita da un marocchino senza fissa dimora che l’ha violentata nei giardinetti per tre ore. Nel frattempo però questa amministrazione comunale con Beppe Sala si occupa delle zone pedonali, delle piste ciclabili e delle signore che vivono a Corso Venezia. Ecco quindi che la fantomatica Milano “inclusiva” di fatto diventa esclusiva.

Voglio chiedervi: quante altre donne devono essere ancora violentate alla stazione centrale prima che si rendano conto che non è possibile che in questo Paese un giorno sì ed uno no ci sia un problema di sicurezza nelle stazioni? Quante volte avete sentito parlare di ragazze violentate nei treni o nelle stazioni? Vi sembra normale che si possa ancora commentare tutti i giorni violenze sessuali da parte di extracomunitari clandestini senza permesso? Poi ci sono anche le bestie italiane, ma queste si prendono subito. Per quanto mi riguarda non occorre ricorrere alla castrazione come chiede qualcuno: basta assicurarli al carcere, secondo le norme che oggi vengono previste dal codice di procedura penale.

Oggi Gramellini in un suo pezzo sul Corriere fa un bel “Toc toc” alla sinistra. Ha ragione al 100%: basta pensare alle vostre cromoterapie! Nelle stazioni il problema delle milanesi non è indossare un trench come quello della Schlein o vantare un look all’ultimo grido: rischiano ogni giorno di essere oggetto di violenza sessuale. Questo è un problema serio, tanto più se si pensa al fatto che riguardi la città più ricca d’Italia ed una fra le più ricche d’Europa.

Nonostante ciò, le nostre signore col trench e le giuste cromature pensano che si possa accogliere chiunque. Qualcuno potrebbe dire che il problema dell’accoglienza è competenza del governo. Può anche essere, ma il vero punto è questo: quante centinaia di migliaia di persone i contribuenti italiani possono vestire, lavare, istruire e dare posto di lavoro?

Nel frattempo, ci troviamo a commentare l’ennesimo caso di una ragazza che ha avuto l’unica colpa di trovarsi alla stazione centrale di Milano. Purtroppo le cronache degli ultimi giorni ci dicono che non è l’unica. È una situazione che, evidentemente, come dice Gramellini, la sinistra fa finta che non ci sia.

Nicola Porro, dalla Zuppa del 29 aprile 2023

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