A: “Un mio amico della City mi dice che chi ha avuto allora un ruolo importante è stato Samuele Pasi allora in JP Morgan, ora, guarda caso, finito proprio con ArcelorMittal”.
C: “Adesso, fatta la frittata, confermata pure da Di Maio, ci si è messo anche Renzi ad appoggiare l’emendamento della pentastellata Lezzi che, togliendo lo scudo penale, ha ucciso la siderurgia. Mi pare che, in questo senso, Renzi e Calenda siano allineati”.
A: “E ora che fanno, spengono gli altiforni e vanno a casa?”
C: “No, ci pensa Giuseppi. Che, avendoci messo la faccia e dopo aver stretto migliaia di mani, ora sta pensando ad una sorta di nazionalizzazione a tempo, come consentito peraltro anche dalla Costituzione, usando Cassa Depositi e Prestiti, per poi vendere al mercato”.
A: “Con gli indiani, insieme a qualche italiano, pronti a darsela a gambe? Speriamo di non dover rivedere lo stesso film della crisi dell’Olivetti, distrutta da De Benedetti. Ti ricordi, Francesco, che dovemmo mettere in cassa integrazione 4.000 suoi dipendenti e inventarci una soluzione che prevedesse un mix tra prepensionamenti e assunzioni di mille giovani nel settore dell’informatica?”
Commenta Cossiga, con l’irruenza intelligente che lo distingue: “Io dovetti firmare la legge finanziaria con queste soluzioni al limite della costituzionalità”.
Andreotti: “Meno male che qui in Paradiso non se ne sono accorti, altrimenti facevamo ancora anticamera come Gardini e Riva. Per loro il Paradiso può attendere, ma l’inferno di questa Italia no.”
Luigi Bisignani per Il Tempo 17 novembre 2019
Ecco cosa direbbero Cossiga e Andreotti della trattativa Pd-5Stelle