Un assalto vero e proprio. Un raid per liberare un immigrato e che ha portato al ferimento di un agente. Oggi pomeriggio, a Torino, si sono verificati momenti di notevole tensione tra le fazioni antagoniste e le autorità tra corso Vinzaglio e via Grattoni, sotto la Questura torinese. Un gruppo di oltre cinquanta autonomi, riconducibili ai centri sociali e alla corrente anarchica, ha circondato un’auto della polizia con l’intento di liberare un cittadino di origine marocchina, destinato a un centro di rimpatrio.
I manifestanti hanno cercato di liberarlo, generando una situazione di caos, a seguito della quale un agente è rimasto ferito. Gli antagonisti hanno cercato di forzare le portiere dell’auto della polizia e hanno attaccato la vettura a pugni e calci. Quattro dei manifestanti sono stati bloccati dalle forze dell’ordine, poi denunciati per resistenza a pubblico ufficiale.
Subito dopo, gli anarchici si sono riuniti e si sono spostati in direzione di piazza XVIII dicembre. Durante il percorso, hanno danneggiato alcune auto in transito, tra cui una con a bordo due giovani. Le tensioni tra le forze di polizia e i gruppi di contestazione si sono mantenute alte anche in seguito, con un altro corteo attualmente in corso di svolgimento davanti alla stazione di Porta Susa.
Il marocchino coinvolto in questo episodio era stato fermato la sera precedente, martedì 27 febbraio, in periferia a Torino, per aver commesso atti di vandalismo. Nello specifico, era stato sorpreso a imbrattare le pareti del sottopasso di corso Grosseto con scritte offensive. L’assalto al convoglio di polizia e avvenuto all’arrivo del gruppo di antagonisti al luogo di detenzione dell’uomo, dopo che un primo raid era stato tentato anche all’Asl di Mirafiori Sud dove l’extracomunitario era stato portato.
“Sono sdegnato”, ha detto il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi. “Questo inaccettabile atto di violenza è sintomatico del clima di veleno e sospetto a cui sono sottoposti in questi giorni le Forze dell’ordine e in particolare la Polizia di Stato, a cui va la mia solidarietà e vicinanza”. “Come ministro dell’Interno – ha aggiunto Piantedosi – mi prodigherò in ogni sede per affermare la dignità e l’onore di lavoratori e servitori dello Stato che quotidianamente, anche mettendo a rischio la loro incolumità personale, concorrono ad affermare i valori di libertà e democrazia nel nostro Paese”.
Anche i sindacati di polizia sono sul piede di guerra. “Da un lato – dice Pietro Di Lorenzo, segretario generale torinese del Siap – abbiamo una presidente di regione appena eletta che come prima dichiarazione parla di matite elettorali contro i manganelli, una consigliera regionale che in Toscana dichiara che è giusto sputare ai poliziotti e Magistratura Democratica che stila un documento d’accusa alla Polizia e indica la via giudiziaria contro di essa. Dall’altro episodi come quello odierno, rappresentazione plastica dei frutti avvelenati di una campagna anti Stato e anti polizia”. Gli agenti non sanno più cosa aspettarsi. “Il ferimento del Vice Segretario del Siap, per cui è stato necessario il trasporto in ospedale, lo imputiamo senza se e senza ma a tutti coloro che continuano ad avvelenare il clima di questo Paese in una folle e continua campagna ideologica e politica contro le forze di Polizia e la civile di convivenza che deve, necessariamente, essere garantita attraverso il rispetto delle Leggi e delle norme”.
Di Lorenzo rivolge infine un appello a Mattarella, che tanto si era speso per i giovani studenti di Pisa: “Non possiamo farci condizionare nel nostro lavoro dalle strumentalizzazioni ideologiche e politiche, la Polizia deve poter svolgere il proprio compito secondo idettami di Legge e non può abdicare consentendo ogni tipo di violenza, oltraggio e sopruso. La misura è evidentemente e insopportabilmente colma”.
Franco Lodige, 28 febbraio 2023