Cronaca

Aperto il testamento di Silvio Berlusconi

Le ultime volontà del fondatore di Mediaset e Forza Italia contenute nel documento custodito dal notaio Attilio Roveda

Silvio Berlusconi è morto

L’unica cosa certa, al momento, è che il testamento di Silvio Berlusconi è stato aperto oggi nello studio del notaio Attilio Roveda che ha custodito le ultime volontà del fondatore di Mediaset e leader di Forza Italia.

Secondo quanto scrivono le agenzie di stampa, l’apertura del testamento di Berlusconi, deceduto lo scorso 12 giugno 2023, è avvenuta di fronte a due testimoni – come richiesto dalla legge. Si tratta di Luca Fossati dello studio Chiomenti e Carlo Rimini, il primo in rappresentanza dei figli Marina e Pier Silvio e il secondo di Barbara, Eleonora e Luigi. Ora non resta che darne lettura ai figli di Berlusconi, lettura che potrebbe arrivare a mercati chiusi. Sul contenuto del testamento molto si è detto e molto si è scritto, anche se forse in questi casi la cosa migliore sarebbe attenderne la lettura. In ballo ci sono ovviamente un pacchetto azionario in Fininvest, i beni mobili e immobili di proprietà del Cavaliere. “Non posso dire niente né oggi né mai”, ha assicurato il notaio Roveda ai cronisti che lo aspettavano di fronte allo studio.

Intanto sono stati presentati i palinsesti di Mediaset per la stagione 2023-2024. Tante le novità (leggi qui), ma degne di nota sono pure alcune dichiarazioni rilasciate da Pier Silvio Berlusconi in merito a una sua possibile discesa nell’agone politico. “Assolutamente no”, ha detto l’ad di Mediaset. E i motivi sono tre. “La prima questione è del tutto personale, penso che la politica sia un mestiere serio. I mestieri si studiano e si imparano. Ci vuole esperienza. Non è che dall’oggi al domani si va in politica. Non riterrei giusto dire ‘ok per quello che è successo andiamo”. Il secondo motivo riguarda la tv: “Non penso sia giusto lasciare le cose a metà. Mediaset sta attraversando un momento importantissimo di sviluppo e crescita e ritengo io debba rimanere qui a fare il mio mestiere”. E terzo: al momento, dice Pier Silvio, non c’è “un’emergenza” che richieda un intervento per fare un “servizio agli italiani”. Ai cronisti che gli chiedevano come fossero i rapporti con i fratelli, Pier Silvio ha assicurato che nella famiglia “c’è compattezza”. “Io voglio un bene enorme a mia sorella Marina, così come ai miei fratelli Barbara, Eleonora e Luigi – ha concluso l’ad di Mfe-Mediaset-. Ognuno fa il proprio mestiere, ma c’è una compattezza assoluta”.

Articolo in aggiornamento