Approvata la ‘mozione Salis’: “Pignorate lo stipendio di Ilaria”

Il caso dell’occupazione abusiva a Milano diventa politico. Attilio Fontana: “Se ha un debito, deve pagare”

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In Italia, la delicata questione delle occupazioni abusive di abitazioni, in particolare in Lombardia, ha alimentato un acceso dibattito. A far rifiorire l’argomento nelle cronache recenti è stata l’adozione della cosiddetta “mozione Salis” da parte del Consiglio regionale lombardo, con un esito di 45 voti favorevoli, 19 contrari e 1 astensione. L’obiettivo della mozione, promossa in prima istanza da Marcello Ventura di Fratelli d’Italia, è quello di affrontare e sanare le morosità derivanti dalle occupazioni abusive di immobili di edilizia residenziale pubblica, puntando a preservare il patrimonio pubblico e assicurare le abitazioni ai cittadini in condizioni di disagio.

La mozione Salis

Al centro, ovviamente, c’è l’occupazione abusiva da parte di Ilaria Salis di un appartamento a Milano. Nella mozione, come spiegato da Ventura in aula, si chiedeva “l’impegno della Giunta anche a sollecitare ad Aler le procedure legali per il recupero del credito vantato nei confronti dell’europarlamentare Ilaria Salis includendo l’inoltro di apposita istanza al Giudice competente per ottenere il pignoramento dei conti correnti dell’onorevole Salis fino alla concorrenza del credito vantato”.

La sinistra difende Ilaria

Nicola Fratoianni, leader di Sinistra Italiana, ha difeso Salis da quello che ha definito uno “spropositato attacco politico”, argomentando la mancanza di prove concrete relative al debito citato e criticando l’uso strumentale della vicenda. Dall’opposizione grillina, invece, emerge una netta critica alla gestione degli alloggi popolari da parte di Aler e di Regione Lombardia, sottolineata dal consigliere del M5s Nicola Di Marco, che ha messo in evidenza la criticità data dalla presenza di un vasto numero di alloggi vuoti e da una lista di attesa per l’assegnazione che sembra non trovare risposte.

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“Se ha un debito, deve pagare”

Fabrizio Figini, esponente di Forza Italia, ha invece attaccato Salis, dipingendola come un elemento di disturbo per le istituzioni e rimproverando alla sinistra una presunta indulgenza verso comportamenti di occupazione abusiva, dannosi per la collettività. Duro l’attacco del capogruppo della Lega in Consiglio regionale, Alessandro Corbetta: “Ricordiamo che la famiglia Salis è proprietaria di immobili come una villa a Monza e un appartamento in montagna sull’Abetone. Facile dire la casa è di chi la abita solo se a essere occupata è quella del ‘vicino’. Impossessandosi abusivamente di una casa popolare questa ‘paladina’ ha danneggiato tutte quelle persone che erano o sono in graduatoria in attesa di ricevere un alloggio pubblico”.

Dello stesso avvisto anche il presidente della Lombardia: “Ho già detto e lo ripeto: se l’onorevole Salis ha un debito nei confronti di Aler deve pagarlo come lo devono pagare tutti i cittadini – ha detto Attilio Fontana – Non capisco neanche questa grande risonanza mediatica della notizia. In Italia vige una regola che chi ha un debito lo deve pagare”. Il governatore lombardo ha poi aggiunto che  “l’occupazione non è una cosa compatibile con il nostro ordinamento” e “se l’onorevole Salis sarà così forte da ottenere un cambiamento delle leggi delle regole italiane la sua lotta sarà legittima”. Fino a quel giorno, la sua lotta – per quanto possa essere considerata da alcuni lodevole – resta illegale.

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