Del resto, tornando all’affaire mascherine, “non è il commissario a dover rifornire le farmacie”. Il commissario, però, potrebbe quantomeno levarsi di torno, con le sue velleità di pianificazione compulsiva, le sue tabelle quinquennali dei prezzi e i suoi ordini fuori tempo massimo, e vedrà che produttori, farmacisti e consumatori sapranno benissimo incrociare i loro reciproci interessi da soli.
Il dottor Domenico Arcuri, probabilmente partorito da un’astuzia thatcheriana della ragione, ci sforna quotidiniamente la miglior lezione che uno statalista da poltrona può offrire. Quella sulla sua inutilità.
Giovanni Sallusti, 12 maggio 2020