Commenti all'articolo Arcuri si toglie la mascherina da Fazio
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88 Commenti
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Giuseppe
30 Novembre 2020, 9:42 9:42
omofili con la mascherina altrui…
Stella
22 Novembre 2020, 14:01 14:01
Buongiorno, il fatto è, dire che ci sono meno 10 pazienti in terapia intensiva non fa notizia. Noi compriamo un quotidiano solo se ci sono i morti in prima pagina!!!
Ugo
18 Novembre 2020, 20:11 20:11
Interrogativi più che legittimi. Ma fino a quando sopporteremo certi atteggiamenti e, più ancora, certi comportamenti? Tutti a pavoneggiarsi in televisione e nessuno disposto a confessare che ha passato l’estate a far vacanza senza organizzare nulla. Profetizzavano il disastro ma dormivano sperando nel miracolo!
Daniele Barilli
18 Novembre 2020, 16:45 16:45
Grande Nicola
Luca Beltrame
17 Novembre 2020, 22:57 22:57
Parliamo di… visoni. No, non sono diventato improvvisamente Piero Angela. Ma la questione “visoni e coronavirus” è importante perché sia la stampa ufficiale sia i cosiddetti scettici hanno interpretato in modo clamorosamente errato i risultati che sono emersi. La storia è pressapoco questa: già prima dell’estate, in Olanda si erano verificati casi di infezione di visoni dopo contatti con l’uomo, e la cosa era stata tenuta sotto osservazione, perché la trasmissione sembrava molto efficiente, e perché uno dei modi con cui i virus continuano a circolare sono le cosiddette “riserve zoonotiche”, ovvero animali dove il virus si diffonde, e poi ritorna negli umani, causando focolai (molte varianti dell’influenza emergono così). Passiamo a settembre. In Danimarca, nel Nord Jutland, viene identificato un focolaio (“Cluster 5”) direttamente legato agli allevamenti di visoni. Successive indagini hanno mostrato che il SARS-CoV-2 si diffonde circa quattro volte più velocemente nei visoni che negli umani. E, peggio, si era diffuso anche ad un sacco di allevamenti, anche distanti chilometri (l’ipotesi è che il virus fosse stato trasportato dai gabbiani). La caratteristica dei pazienti infetti nel Cluster 5 (12 all’inizio, adesso credo siano un po’ di più) era che il virus con cui erano stati infettati aveva una mutazione che si era verificata nei visoni, chiamata “N439K”, ovvero, nella proteina spike del virus, la molecola (aminoacido) numero… Leggi il resto »
Nella
17 Novembre 2020, 21:03 21:03
Il prof Garattini oltre ad essere un signore é persona troppo corretta x buttarsi nella mischia dei fanfaroni…a parte che nel suo istituto lavora anche il prof. Remuzzi persona altrettanto affifabile e corretta.
omofili con la mascherina altrui…
Buongiorno, il fatto è, dire che ci sono meno 10 pazienti in terapia intensiva non fa notizia. Noi compriamo un quotidiano solo se ci sono i morti in prima pagina!!!
Interrogativi più che legittimi. Ma fino a quando sopporteremo certi atteggiamenti e, più ancora, certi comportamenti? Tutti a pavoneggiarsi in televisione e nessuno disposto a confessare che ha passato l’estate a far vacanza senza organizzare nulla. Profetizzavano il disastro ma dormivano sperando nel miracolo!
Grande Nicola
Parliamo di… visoni. No, non sono diventato improvvisamente Piero Angela. Ma la questione “visoni e coronavirus” è importante perché sia la stampa ufficiale sia i cosiddetti scettici hanno interpretato in modo clamorosamente errato i risultati che sono emersi. La storia è pressapoco questa: già prima dell’estate, in Olanda si erano verificati casi di infezione di visoni dopo contatti con l’uomo, e la cosa era stata tenuta sotto osservazione, perché la trasmissione sembrava molto efficiente, e perché uno dei modi con cui i virus continuano a circolare sono le cosiddette “riserve zoonotiche”, ovvero animali dove il virus si diffonde, e poi ritorna negli umani, causando focolai (molte varianti dell’influenza emergono così). Passiamo a settembre. In Danimarca, nel Nord Jutland, viene identificato un focolaio (“Cluster 5”) direttamente legato agli allevamenti di visoni. Successive indagini hanno mostrato che il SARS-CoV-2 si diffonde circa quattro volte più velocemente nei visoni che negli umani. E, peggio, si era diffuso anche ad un sacco di allevamenti, anche distanti chilometri (l’ipotesi è che il virus fosse stato trasportato dai gabbiani). La caratteristica dei pazienti infetti nel Cluster 5 (12 all’inizio, adesso credo siano un po’ di più) era che il virus con cui erano stati infettati aveva una mutazione che si era verificata nei visoni, chiamata “N439K”, ovvero, nella proteina spike del virus, la molecola (aminoacido) numero… Leggi il resto »
Il prof Garattini oltre ad essere un signore é persona troppo corretta x buttarsi nella mischia dei fanfaroni…a parte che nel suo istituto lavora anche il prof. Remuzzi persona altrettanto affifabile e corretta.