L’annuncio lo dà la stessa Arianna Meloni in un colloquio con il Foglio: è finita la relazione tra la sorella della premier e il ministro dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida. “Per Lollo mi butterei nel Tevere, come si dice a Roma. Ci vogliamo bene, so quanto vale, conosco di che pasta politica sia fatto: uno in grado di lavorare 500 ore al giorno. È una persona solida, onesta e con una grande preparazione”.
I due sarebbero separati in casa da tempo. “Il nostro progetto politico va avanti, i nostri rapporti personali sono ancora solidi, poi l’amore è un’altra cosa – spiega Arianna Meloni – L’affetto e la stima rimangono intatti. Per ora è così. E visto che sono affari nostri e ci sono tante persone che amiamo in mezzo, la finirei qui con la curiosità morbosa. Grazie”.
Il colloquio è anche l’occasione per ragionare sulle polemiche di questi giorni, sulla presunta inchiesta ai suoi danni per le nomine di Stato evocata dal direttore Alessandro Sallusti. “Nessuno si paragona a un grande statista come Berlusconi – dice la sorella di Giorgia Meloni -. Va bene le accuse di mitomania che traspaiono dal racconto che si fa di me, ma pietà! Ho un senso della misura”. Secondo Arianna l’editoriale di Sallusti “prendeva spunto dal libro e dalle dichiarazioni di Luca Palamara, già membro del Csm, su un metodo che evidentemente esisteva, e non so se esista ancora”.
Meloni, da un anno responsabile della segreteria politica e del tesseramento di Fratelli d’Italia, ci tiene a respingere le accuse di voler attaccare la magistratura. “L’attacco semmai – conclude – è nei confronti di un certo giornalismo che mi tira in ballo di continuo descrivendomi alle prese da due anni con nomine e trame di potere. Questo mi avvilisce”.
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