Continua a far dibattere l’invio a Kiev di aiuti militari sempre più ingenti, arrivati fino al via libera degli Stati Uniti per le forniture di caccia F-16 all’Ucraina. Nonostante tutto, ha precisato Biden, i jet non verranno forniti immediatamente, anche se Washington ha già dato il proprio lasciapassare per l’inizio dell’addestramento delle truppe ucraine. Tra i Paesi in questione, anche l’Italia ha dato la propria disponibilità per addestrare i piloti della resistenza.
Armi in Ucraina, cosa dicono gli europei?
Eppure, nonostante la ferma posizione a sostegno di Zelensky dell’Alleanza atlantica, decisamente più polarizzate sono le opinioni della popolazione europea. Come riportato dall’ultimo sondaggio di Termometro Politico, infatti, il 27 per cento dei cittadini Ue vorrebbe interrompere immediatamente gli aiuti militari all’Ucraina. E ancora, la percentuale si innalza al 31 per cento se si parla dell’Italia. Un valore, quindi, che è sopra alla media rispetto agli Stati del Vecchio Continente.
Il BelPaese, per di più, è tra quelli che offre il giudizio più negativo nei confronti di Volodymyr Zelensky. Più pessimisti degli italiani, vi sono solo i tedeschi e gli austriaci. Come si denota dal sondaggio, che rileva il grado di fiducia al leader di Kiev in una scala da 1 a 10, Roma si posiziona al di sotto della metà (4,5), davanti ad Austria (4,0) e Germania (addirittura 3,3). A capo della classifica, come si può immaginare, c’è la Polonia, che si attesta ad un valore che sfiora l’8.
I più contrari all’invio delle armi
Sono i greci, invece, i più contrari all’invio di armi all’Ucraina: ben il 58 per cento della popolazione è contraria a nuove forniture, un dato seguito da quelli di Germania e Italia, rispettivamente al 39 e 31 per cento. “Il sì alle armi tout court – riporta Termometro Politico – arriva al 57 per cento in Polonia, ma scende al 31 per cento in Spagna e Francia, al 29 per cento in Germania ed al 22 per cento in Italia, fino a un minimo del 18 per cento in Grecia”.
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Altro dato interessante del sondaggio riguarda i partiti europei da cui provengono le maggiori ostilità nei confronti dell’Ucraina, e sono coloro che votano per le formazioni più radicali. Sia di destra, che di sinistra. Risulta contrario, infatti, la metà di chi vota per i partiti che fanno parte del gruppo Identità e Democrazia (il gruppo di Lega e Rassemblement National) al Parlamento di Strasburgo. E ancora, “a pensarla allo stesso modo anche il 48% dei sostenitori delle formazioni di sinistra estrema, ma solo il 23 per cento di quelle che fanno parte del gruppo Conservatori e Riformisti, cui sono collegati Fratelli d’Italia e il partito al potere in Polonia”, ribadisce Termometro Politico. La percentuale poi scende costantemente dai liberali fino al Partito Popolare Europeo, da un massimo del 21 ad un minimo del 17 per cento.