Esteri

Armiamoci e partite: l’ayatollah Khamenei è un coniglio

Il capo iraniano lancia l’appello contro Israele ma poi si trasferisce in un luogo sicuro

© Anton_Sokolov tramite Canva.com

Dopo l’uccisione del leader di Hezbollah, Hassan Nasrallah, nel raid israeliano su Beirut, la Guida Suprema dell’Iran, l’ayatollah Ali Khamenei, chiama a raccolta i musulmani di tutto il mondo incitandoli a compattarsi contro Israele: “Tutti i musulmani si schierino con Hezbollah”, scrive il leader iraniano in un comunicato scritto diffuso dai media iraniani e panarabi. “È dovere di tutti i musulmani schierarsi con le proprie capacità al fianco del popolo libanese e del vittorioso Hezbollah e aiutarli ad affrontare questo regime usurpatore, ingiusto e malvagio”, aggiunge Khamenei riferendosi a Israele.

“I criminali sionisti devono sapere che sono troppo piccoli per causare un danno significativo alla forte struttura degli Hezbollah libanesi. Tutte le forze della resistenza nella regione sono al fianco di Hezbollah e lo sostengono. Con la grazia e la forza di Dio, il Libano farà pentire il nemico aggressore, malvagio e codardo”, avverte minaccioso l’ayatollah. E infine annuncia: “Il sangue del martire Sayyed Hassan Nasrallah non sarà versato invano.”

Un vero e proprio appello alla lotta armata, insomma, quello diffuso nelle ultime ore dalla Guida Suprema dell’Iran, rivolto al mondo islamico nella sua interezza. Secondo Khamenei, infatti, ogni singolo musulmano che si rispetti, dovrebbe ora adoperarsi con ogni mezzo possibile per sostenere la causa dei terroristi di Hezbollah e vendicare col sangue ebraico il grave affronto subito da Israele.

Nel frattempo, però, l’impavido leader supremo iraniano ha pensato bene di tagliare la corda facendo perdere ogni sua traccia. Stando a quanto si apprende da fonti vicine al governo di Teheran, appena dopo l’uccisione di Hassan Nasrallah, l’ayatollah si sarebbe precauzionalmente trasferito in una località segreta ad alta sicurezza per sfuggire alle possibili incursioni delle forze speciali israeliane. L’anziano Khamenei, che in poche settimane ha visto cadere sotto i colpi dell’Idf il presidente iraniano Ebrahim Raisi, il leader politico di Hamas Ismail Haniyeh e adesso anche Hassan Nasrallah, avverte sempre più forte il timore di doversi imbattere nella medesima fine in cui sono recentemente incorsi i suoi più fidati alleati.

Al pari di Abdul-Malik al-Houthi, leader yemenita del movimento Houthi, e del capo di Hamas nella Striscia di Gaza Yahya Sinwar, la Guida Suprema dell’Iran rappresenta infatti uno dei potenziali bersagli futuri delle forze di difesa israeliane. E questo l’ayatollah lo sa bene. E quindi fugge. Mentre dal suo nascondiglio incita a gran voce i musulmani ad imbracciare le armi contro il nemico giurato Israele. Come a dire: armiamoci e partite.

Salvatore Di Bartolo, 29 settembre 2024

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