Cronaca

Arresto mr. Telegram, “teniamo Durov” nel difendere la libertà

Pavel Durov arrestato a Parigi mentre faceva scalo in aeroporto. Accusato di complicità per i crimini commessi sull’app di messaggistica

Durov telegram © undefined undefined tramite Canva.com

Il founder di Telegram arrestato in Francia per “mancanza di cooperazione nella moderazione dei contenuti”. In sostanza è punito non per una personale condotta errata, ma perché è ritenuto responsabile delle attività illecite che alcuni utenti conducono sulla sua piattaforma. È caduta la prima testa a causa del Digital Services Act, regolamento dell’Unione Europea entrato in vigore questo febbraio.

Dopo le minacce degne de il Padrino ad Elon Musk, ieri mattina è stato tratto in arresto Pavel Durov, il franco-russo creatore di Telegram, social network indipendente e pertanto non normato. Sulla sua app si trova di tutto, dai complottismi della peggior specie alle attività illegali di spaccio. Ma è anche uno strumento di infinita libertà, soprattutto per gli utenti che si iscrivono dalle parti del mondo in cui far sentire la propria voce sarebbe impossibile senza strumenti social.

E soprattutto, arrestare il founder di una piattaforma per la condotta degli utenti è ridicolo: in base a questo ragionamento bisognerebbe arrestare produttori di coltelli da cucina, di armi, l’amministratore delegato della Vodafone e chiunque nella storia della nostra società abbia creato strumenti che sono stati utilizzati dai consumatori per finalità illecite. L’arresto del founder di Telegram, più che una mossa per tutelare gli utenti del suo social, pare una dimostrazione politica totalmente illiberale atta a censurare e sopprimere qualsiasi organismo d’informazione che sfugge al controllo statale.

Perché anche su Whatsapp, Instagram e Facebook sono all’ordine del giorno truffe economiche, bot, complotti e traffici poco ortodossi, ma Zuckerberg ha dimostrato grande malleabilità con le autorità europee e americane. Durov non è mai sceso a compromessi per garantire l’anonimato degli utenti. Né con la Russia, né con l’Ue. E questo l’ha chiaramente reso un nemico. Questo ha portato i nostri burocrati, già durissimi con Musk e con chiunque professi libertà a 360º, ad arrestarlo.

Mai come oggi, la libertà in Europa sembra fragile e manipolabile da chi si erge a tutelatore dei cittadini, ma lo fa oltrepassando qualsiasi perimetro di libertà. E proprio adesso è fondamentale non tacere, non arrendersi. Proprio adesso, i gentili lettori perdoneranno il facile gioco di parole, bisogna “Tenere Durov”!

Alessandro Bonelli, 26 agosto 2024

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