Arriva la dittatura dei vaccini

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Sarà un caso, eh, “mancherebbe”, come diceva Franca Valeri/Cesira ne Il segno di Venere, ma più sono di sinistra e più tradiscono della democrazia un concetto vintage, da Piccolo Padre. Apre le danze Davide Faraone: pensa ad un patentino sanitario, così lo chiama, con tutte le vaccinazioni covidiane; a signò, questo non è un patentino, è ‘na galera: senza, non puoi uscire, mangiare, respirare, la morte civile, sociale e biologica. Deve avere studiato Diritto sulla bagnarola di Carola.

La trovata riscuote, manco a dirlo, l’adesione pavloviana di Alessandro Gassman, attor giovine all’olio d’oliva, che la rilancia pari pari: e a chi gli fa notare che sarebbe leggermente scentrata rispetto alla Sacra Costituzione, egli risponde spiccio: si cambia qualche cavillo e si va. Deve avere studiato Diritto nell’Armata Brancaleone.

Ben sintonizzata pure Tiziana Ferrario che cinguetta ilare la sua personalissima quadratura del cerchio: non ti vaccini? Benissimo, ma allora non puoi fare “alcune cose”. Cioè tutte. “Tipo l’idea di Qantas: vola solo chi ha fatto il vaccino anticovid”. Deve avere studiato Diritto nei camerini del tg, o di qualche beauty farm. O magari direttamente ad alta quota, dove notoriamente l’ossigeno è rarefatto e provoca mistiche visioni.

Supera tutti a sinistra il minaccioso Andrea Romano: “Adesso non si scherza più, quelli che lavorano contro i vaccini, quelli lì dovranno essere zittiti, non bisognerà dargli nemmeno diritto di parola, da nessuna parte, lo dico a tutti, giornalisti, politici, tecnici…”. Passarli per le armi, subito, contro il muro e, come ultimo desiderio, un vaccino. Deve avere studiato Diritto a qualche tavolino di bar pariolino.

Non manca Andrea Vianello, non per niente direttore delle equilibratissime, neutralissime, purissime Rai3 prima e Rainews poi: “Anche per me il vaccino anti-Covid, quando arriverà e quando la scienza assicurerà che è sicuro, dovrebbe essere obbligatorio. Si chiama opinione: è libera, personale, fondata e da rispettare”. Per lui garantisce lui, insomma: poi pazienza se una opinione assoluta, obbligatoria è in odor di aporia: è la democrazia progressiva, bellezza. Deve avere studiato Diritto direttamente in Unione Sovietica, forse per corrispondenza.

Adesso manca giusto l’omelia di Bergoglio e poi il cerchio è chiuso. Quello del controllo, della censura, del regime totale, mirabile, perfetto come la O di Giotto. Il tutto col pretesto della pubblica salute, vedi alla voce: comitato di. O, per scomodare il Gaber militante: libertà obbligatoria. Di obbedire, ça va sans dire.

Com’è che diceva la canzoncina? “Evviva il comunismo e la libertà”. E ci credevano pure; ci credono ancora.

Max Del Papa, 26 novembre 2020

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