Supermario addio

“Arrivano le cavallette”. Le 6 bugie sulla crisi di governo

Dopo l’addio di Draghi, l’esecutivo resta per il disbrigo degli affari correnti. Ci siamo abituati: nulla di nuovo

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C’è un mito che occorre sfatare. Non è vero, come si narrano ormai a megafoni unificati in tutte le redazioni progressiste e le sedi del Pd (spesso pure coincidono), che con la caduta del governo Draghi l’Italia si avvia a un periodo buio, senza prospettive, in cui perderà le risorse del Pnrr, la fiducia dell’Europa e via dicendo. Non arriveranno le cavallette né l’angelo della morte.

E i motivi sono diversi.

1) Se tutto dipendesse da Supermario, dovremmo preoccuparci e non poco: vorrebbe dire che il Belpaese può sopravvivere solo con Draghi operativo e vivente. Il che significa, di rimando, che neppure il Pd sarebbe in grado di esprimere un premier in grado di tenere su la baracca. Non proprio un auto-complimento. La verità invece è che la struttura Paese, con o senza esecutivo dimissionario, va avanti.

2) È una bufala l’idea che senza governo nei pieni poteri per due o tre mesi perderemo tutte le risorse del Pnrr. I ministri restano in carica, oggi pomeriggio Draghi darà loro il perimetro operativo per il “disbrigo degli affari correnti” e figuratevi se terrà fuori tutte le operazioni che servono per portare avanti il Piano nazionale. Lo spiegano anche fonti del governo: “La direttiva del presidente del Consiglio sull’attività del governo durante lo scioglimento e le indicazioni dei presidenti delle Camere sull’attività parlamentare durante lo scioglimento saranno definite in modo tale da includere il proseguimento dei lavori parlamentari sui ddl previsti dal Pnrr”. Anche Sergio Mattarella nel suo discorso è stato chiaro: i poteri del premier si riducono, certo, ma “dispone comunque di strumenti per intervenire sulle esigenze presenti e su quelle che si presenteranno nei mesi che intercorrono”. Calma e sangue freddo.

3) È una castroneria sesquipedale l’idea che senza governo rischiamo di restare senza metano e che dovremo dire addio al tetto del prezzo del gas. Lo ha spiegato chiaramente il ministro della Transizione Ecologica, Roberto Cingolani, durante il suo intervento a La Ripartenza di Bari (video qui sotto). “Sul price cap europeo noi andremo avanti perché tanto ormai in Europa se ne sta discutendo, ci sono i nostri documenti sul tavolo. Quindi ormai i tempi sono maturi”. Tradotto: “Non saremo noi? Sarà qualcun altro: ma vedrete che la cosa andrà avanti”. Una smentita, piuttosto netta, di quanto aveva finito di dire poche ore prima Luigi Di Maio, il quale invocava le cavallette sul prezzo del gas in caso di caduta dell’esecutivo.

4) Stesso discorso per l’approvvigionamento del gas. A Porro e Minzolini che gli chiedevano se “ci saranno problemi sulla continuazione della diversificazione, sugli stock e tutto il resto”, Cingolani ha risposto: “No, in tutto questo c’è anche il fatto che la situazione energetica nessuno la lascia. La macchina dello Stato comunque non si ferma”.

5) Senza governo italiano l’Ucraina sarà più debole? Anche questa è una mezza bufala. Lo spiega in questo caso il generale Giorgio Battisti, componente del Cimitato Atlantico Italiano, all’Adnkronos: “Credo che le istituzioni italiane siano ben solide al di là di questa crisi politica che mi sembra sia scaturita da questioni interne che non riguardano la politica estera”. E ancora: “Sotto la guida anche del presidente della Repubblica e comunque anche del primo ministro Draghi, che dovrebbe rimanere per gli affari correnti fino, se non erro, alle elezioni che si dovrebbero tenere ad ottobre, il Paese saprà ancora comportarsi più che decorosamente nell’Alleanza per supportare l’Ucraina nella sua guerra di liberazione”. Anche perché “ora in Ucraina è un momento di stasi operativa”.

6) Senza governo si rischia l’armageddon? No, sia chiaro. Questa Paese ha avuto oltre 60 governi in circa 80 anni di storia repubblicana. Praticamente cambiamo esecutivo con lo stesso ritmo con cui si cambiano le mutande: spesso, molto spesso. La cosa è assurda, incredibile, profondamente sbagliata: sarebbe ora di trovare una formula differente e che dia maggiore continuità ai governi. Ma certo se abbiamo superato il dopoguerra, il terrorismo, la crisi economica e il coronavirus, sopravviveremo anche a questa. No?

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