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Asilo Palazzo Chigi

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La questione del grembiule è più importante di quanto non si immagini. Matteo Salvini, che nella vita sarebbe ministro dell’Interno pro tempore nonché vicepresidente del Consiglio dei ministri, sostiene che sia necessario il ritorno del grembiule per motivi di ordine, disciplina e per evitare che vi siano differenze tra “il bambino con la felpa da 700 euro e quello che ce l’ha di terza mano perché non può permettersela”. Il secondo vicepresidente del Consiglio, Luigi Di Maio, che nella vita sarebbe ministro del Lavoro e dello Sviluppo pro tempore, ha subito tenuto a precisare che prima del grembiule ci sono problemi più pressanti e urgenti: “Comprare pastelli e quaderni”. Come vedete, cari lettori, il serio problema politico italiano inizia fin dall’età dell’infanzia e continua nell’età evolutiva, nella fase turbolenta dell’adolescenza e non si sa bene quando termini. Così la “questione del grembiule” – che si va ad aggiungere alla irrisolvibile “questione meridionale” e alla ormai matura e sorella “questione settentrionale” – posta dall’indisciplinato ministro dell’Interno è cosa che non riguarda solo la scuola elementare ma anche e soprattutto gli “adulti con riserva”, come li chiamava Edmondo Berselli. In particolare, riguarda Palazzo Chigi che, visto l’inadeguatezza del presidente del Consiglio, professor Giuseppe Conte, che non ci capisce niente, ogni alunno-ministro fa un po’ come cavolo gli pare e così la sede del governo d’Italia è diventata la sede del primo asilo d’Italia: Asilo Palazzo Chigi.

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