Commenti all'articolo “Assicurazioni e rischio clima”. Una follia: vi spiego la verità
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22 Commenti
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Emanuele
22 Agosto 2024, 19:24 19:24
Mah… Non sono d’accordo. Alla fine i costi di questi danni cadono sulla comunità (Ristori, cassa integrazione, danni ambientali), giusto che il privato si assicuri.
Non è infatti solo rischio di impresa se i danni cadono su tutta la società.
Antonio
22 Agosto 2024, 14:23 14:23
Al di la’ delle iniziative che devono mettere in essere stato, regioni e comuni per salvaguardare il territorio, vi siete domandati quanti miliardi di euro ha dovuto tirare fuori la P.A. negli ultimi cinque/dieci anni per ristorare le migliaia di privati e imprese dai danni subiti?
Antonio
22 Agosto 2024, 13:35 13:35
Se i premi assicurativi fossero adeguati e sostenibili per le imprese, magari con sconti fiscali e una diversificazione in base alle aree geografiche piu’ o meno a rischio idrogeologico o sismico, credo sia giusto. Noi come italia, siamo agli ultimi posti per questo tipo di assicurazioni.
Fabry
22 Agosto 2024, 11:09 11:09
Devo pubblicare le comunicazioni della compagnie assicurative relative al fatto che non rispondono più dei danni da grandine sugli automezzi e quelle che lo fanno hanno notificato all’assicurato un importo oltre il quale non liquidano ? Che secolo interessante questo.
rosario nicoletti
22 Agosto 2024, 10:53 10:53
Una prova in più (comunque superflua) che i veri padroni sono banche ed assicurazioni.
don Camillo
22 Agosto 2024, 10:25 10:25
Niente da fare, anche questo governo ha uno zoccolo duro di burocrati il cui impegno principale è trovare nuove forme di spremitura dei soldi altrui.
Indovinate chi finirà per pagare queste tasse “per il nostro bene”?
Mah… Non sono d’accordo. Alla fine i costi di questi danni cadono sulla comunità (Ristori, cassa integrazione, danni ambientali), giusto che il privato si assicuri.
Non è infatti solo rischio di impresa se i danni cadono su tutta la società.
Al di la’ delle iniziative che devono mettere in essere stato, regioni e comuni per salvaguardare il territorio, vi siete domandati quanti miliardi di euro ha dovuto tirare fuori la P.A. negli ultimi cinque/dieci anni per ristorare le migliaia di privati e imprese dai danni subiti?
Se i premi assicurativi fossero adeguati e sostenibili per le imprese, magari con sconti fiscali e una diversificazione in base alle aree geografiche piu’ o meno a rischio idrogeologico o sismico, credo sia giusto. Noi come italia, siamo agli ultimi posti per questo tipo di assicurazioni.
Devo pubblicare le comunicazioni della compagnie assicurative relative al fatto che non rispondono più dei danni da grandine sugli automezzi e quelle che lo fanno hanno notificato all’assicurato un importo oltre il quale non liquidano ? Che secolo interessante questo.
Una prova in più (comunque superflua) che i veri padroni sono banche ed assicurazioni.
Niente da fare, anche questo governo ha uno zoccolo duro di burocrati il cui impegno principale è trovare nuove forme di spremitura dei soldi altrui.
Indovinate chi finirà per pagare queste tasse “per il nostro bene”?