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Altro che “civile”, le pericolose relazioni di Fakhrizadeh con Siria e Hezbollah che l’Ue non vuol vedere

Certa ideologia ha sempre avuto come scopo la distruzione della famiglia tradizionale

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Al grido di “non si uccide uno scienziato”, l’Unione europea ha condannato con forza l’uccisione di Mohsen Fakhrizadeh, padre del programma nucleare segreto iraniano, avvenuta il 27 novembre scorso. Peccato che, come noto a tutti, Fakhrizadeh non fosse un normale scienziato, ma un uomo dei Pasdaran, che lavorava attivamente per produrre la bomba atomica con cui minacciare l’esistenza di Israele e i vicini rivali arabi, e per aumentare sempre di più la gittata dei missili balistici del regime islamista.

Ora, ad avvalorare il profilo militare e terroristico di Fakhrizadeh, arrivano due siti di informazione arabi, i quali riportano quanto scritto dall’agenzia di stampa iraniana Mehr News – vicina ai Pasdaran – domenica scorsa. Un articolo, guarda caso, poi rimosso dal sito d’informazione iraniano. Secondo Mehr News – citata da al’Masdar News e dal quotidiano libanese Annahr – Mohsen Fakhrizadeh aveva stretti rapporti con la Siria, con Hamas e con Hezbollah. Rapporti pericolosi, molto pericolosi: l’intelligence israeliana infatti aveva prove che la Siria e Hezbollah, grazie a Fakhrizadeh, inviavano informazioni sulla fabbricazione di missili, droni e bombe a grappolo alla Jihad Islamica palestinese e Hamas.

I due media arabi scrivono anche che in un report pubblicato dalla Fondazione Neeman due anni fa, veniva già denunciato che proprio sotto la supervisione di Fakhrizadeh erano state trasferite in Siria, Yemen, Libano e territori palestinesi, delle pericolose conoscenze tecniche relative a nuovi armamenti che avrebbero potuto mettere in pericolo la vita di centinaia di civili innocenti.

Solo l’Alto rappresentante Ue Josep Borrell, degno erede della Mogherini, poteva prendere una posizione così netta di condanna dell’uccisione di Fakhrizadeh, senza nemmeno darsi il tempo di riflettere su chi fosse questo scienziato, sul suo ruolo maligno per la sicurezza internazionale, e senza nemmeno considerare l’ipotesi che possa trattarsi addirittura di una azione interna al regime iraniano, figlia della costante guerra tra le diverse fazioni…