Leggendo ieri la mia timeline di X (ex Twitter), mi ha molto colpito un post pubblicato dall’utente Clima Critic – uno dei più attivi nel mettere a nudo tutte le contraddizioni della cosiddetta “transizione green” e del cosiddetto “cambiamento climatico di origine antropica” – circa un’affermazione di Al Gore sul cosiddetto “riscaldamento globale”.
La “bomba” di Al Gore
Così sono andato a scartabellare Google e, in effetti, alla Cop27 dell’anno scorso a Sharm el-Sheikh, Gore dichiarò testualmente che i cambiamenti climatici sprigionerebbero il calore equivalente a quello prodotto da “600.000 bombe atomiche di Hiroshima al giorno“.
Occorre dire che Al Gore non è nuovo a queste alzate d’ingegno – come direbbe il commissario Montalbano – e ci ha abituato da tempo a queste iperboli catastrofiste, come abbiamo avuto già modo di scrivere nelle settimane passate. Ciononostante, un’affermazione simile lascia di stucco, tant’è che mi son detto: “Porca miseria, ma allora qui siamo davvero tutti spacciati!”
Facciamo due conti
E così, mogio mogio, mi sono messo a fare due conti della serva per vedere se almeno riusciremo a salutare l’anno nuovo prima di finire inceneriti da una di quelle bombe atomiche. Volete vedere quei conti con me?
I 60 kg di Uranio U235 racchiusi nella “Little Boy” trasportata dall’Enola Gay – il bombardiere B-29 Usa che il mattino del 6 agosto 1945 sganciò il micidiale ordigno su Hiroshima, ribattezzato così dal nome della madre del pilota Paul Tibbets – svilupparono un’energia pari a 16 chilotoni (kton). Un kton equivale all’energia sviluppata da 1.000 tonnellate di tritolo e vale 4,184×1012 Joule o, per usare un’unità di misura più familiare, 1,16 GWh. Sicché, l’energia sprigionata da “Little Boy” fu di 18,56 GWh.
Pertanto, dire che i cambiamenti climatici sprigionerebbero un calore equivalente a quello di 600.000 bombe atomiche di Hiroshima al giorno equivale a dire che l’energia termica associata ad essi sarebbe pari a:
Eth = 600.000 x 18,56 = 11.136.000 GWh/giorno = 11.136 TWh/giorno
Corrispondente alla potenza termica di:
Pth = Eth / 24 = 464 TW
Sospiro di sollievo
Non vi nascondo che, vedendo il risultato del mio conto della serva, ho tirato un grosso sospiro di sollievo e mi son detto che il nostro pianeta non solo riuscirà a salutare l’anno nuovo ma, stando così le cose, avrà davanti ancora millenni e millenni di stabilità termica, nelle more delle fluttuazioni determinate dalle analoghe fluttuazioni dell’attività solare.
Il motivo del mio giubilo è presto detto e nasce da una semplice considerazione: la densità di potenza della radiazione solare che giunge ortogonalmente al suolo vale infatti circa 1.200 W/m2, come sanno bene gli installatori di impianti fotovoltaici.
La potenza complessiva associata alla radiazione solare incidente sulla Terra si ottiene quindi moltiplicando questo valore per la superficie del disco della Terra illuminato dal sole. Sapendo che il raggio della Terra è 6.370 km, avremo quindi che:
Psolare = π ∙ r2 ∙ W = π ∙ (6.370.000)2 ∙ 1.200 = 152.971.309.134.537.217 W ≈ 152.971 TW
In altre parole, l’asserita potenza termica associata ai cosiddetti “cambiamenti climatici” (464 TW) è all’incirca 1/330 della potenza della radiazione solare incidente, cioè lo 0,3 per cento: un valore così irrisorio da rientrare nelle fluttuazioni stocastiche delle grandezze fisiche in gioco.
Che dire, quindi? Grazie Al per averci involontariamente confermato – ove mai ce ne fosse ancora bisogno – che il cosiddetto “cambiamento climatico di origine antropica” è solo una truffa!