“Un Hamburger Chicago Classic e una Diet Coke, per cortesia”. Buono, buonissimo, ha affermato mentre firmava gli autografi e stringeva le mani dei supporter. Ma, al momento di pagare, Donald Trump non ha tirato fuori il portafoglio: ha invece scansionato un QR code e saldato il conto in bitcoin.
L’episodio ha avuto luogo il 18 settembre al PubKey Bar di Manhattan. “Pub”, come i tipici locali inglesi. Ma anche PubKey, come Public Key, una delle due componenti essenziali per la crittografia asimmetrica e dunque anche per la creazione di un “portafoglio elettronico” che possa contenere bitcoin.
Ma cosa ci faceva l’ex e forse futuro presidente in un pub dove si paga in bitcoin? Proprio Trump, lo stesso che nel 2019 aveva dichiarato che i bitcoin erano fatti di “thin air”, semplice aria, e che si trattava di una valuta che – parole sue “fa concorrenza al dollaro: mentre io voglio che il dollaro sia la valuta del mondo intero”.
Il punto di svolta
Il cambiamento di Trump inizia in modo inaspettato nel 2022, quando lancia la sua prima collezione di NFT (token non fungibili). All’epoca, molte celebrità stavano lanciando le proprie collezioni di NFT, così dopo aver annunciato la sua candidatura alla presidenza, Trump ha fatto lo stesso.
Inizialmente scettico sul potenziale successo dell’iniziativa, Trump rimane sorpreso dalla rapidità con cui i token digitali vanno esauriti. In un’intervista recente, Trump ha rivelato: “Non mi aspettavo che avrebbe avuto tanto successo. Vedere quante persone hanno pagato con crypto invece che con carte di credito mi ha fatto riflettere sul potenziale di questo settore”.
Il successo non era dovuto solo alla mania degli NFT di quattro anni fa, ma anche – a nostro avviso – alle immagini stesse. Forse qualcuno li ricorda (se ne parlava molto anche nelle trasmissioni dedicate all’arte e al collezionismo). Ma spesso questi NFT erano “opere d’arte” che a noi parevano invece simili agli sprite dei videogiochi del Commodore 64.Ma gli NFT di Trump! Siamo una pubblicazione online, inutile spiegarli. Chi ci legge è fortemente invitato a cliccare questo link, ne vale la pena.
Torniamo a noi. Mentre Trump stava iniziando a appassionarsi alle crypto, l’industria stava affrontando un’accoglienza decisamente fredda da parte del governo federale. Sotto l’amministrazione Biden, la Securities and Exchange Commission, la SEC, ha innanzitutto affermato di essere l’agenzia titolata a regolare le criptovalute.
E già dal 2021, il presidente Gary Gensler definisce l’industria crypto “un Far West che pone molti rischi per gli investitori”. Sotto di lui, la SEC ha citato in giudizio alcune delle più grandi aziende crypto, sostenendo che dovrebbero essere soggette alla supervisione della SEC.
La maggior parte delle aziende del settore non è affatto d’accordo, sostenendo che serva invece un tipo di regolatore completamente nuovo. Di conseguenza di fronte a questa pressione da parte dell’amministrazione Biden, e con le elezioni del 2024 in arrivo, i sostenitori delle crypto hanno adottato una nuova strategia: hanno iniziato a costruirsi come attori politici con tasche profonde.
Un “Super PAC”
Due aziende, Coinbase e Andreessen Horowitz si sono messe insieme per costruire un nuovo super PAC per l’industria crypto. Super PAC: un comitato politico indipendente che può ricevere contributi illimitati da individui, aziende, sindacati e altri comitati di azione politica allo scopo di finanziare spese indipendenti e altre attività politiche autonome. L’obiettivo di questo nuovo super PAC era raccogliere 50 milioni di dollari per le elezioni congressuali del 2024 ed eleggere politici favorevoli alle crypto.
Se Coinbase è conosciuta solo nel cerchio degli operatori di criptovalute, altrettanto non può dirsi di Andreessen Horowitz: uno dei fondatori è infatti proprio Marc Andreessen, l’inventore e autore nel 1993 del primo browser. Il visionario inventore dello strumento che da solo ha permesso la nascita di Internet come lo conosciamo oggi e di conseguenza di tutte le più grandi aziende della Valley, da Amazon a Google.
A giugno, questo super PAC, chiamato Fairshake aveva raccolto quasi 170 milioni di dollari: quasi tre volte l’obiettivo iniziale. Una delle prime operazioni in cui Fairshake è stato coinvolto è stata la primaria per il seggio del Senato degli Stati Uniti in California.
Il super PAC ha lanciato una campagna pubblicitaria multimilionaria contro la candidata democratica (e avvocato) Katie Porter, che era stata esplicita sulla regolamentazione dell’industria crypto. Ebbene, Porter ha perso le primarie dopo che il super PAC ha scatenato una campagna pubblicitaria dove si affermava come la di lei campagna fosse stata finanziata in incognito dalle grandi banche e da altre società della classica “corporate American”. Un primo, deciso successo.
In quanto alla possibile campagna a sostegno di Trump, nulla ancora si è materializzato. Tuttavia, il presidente Trump è diventato il primo candidato di un grande partito ad accettare donazioni per la campagna in criptovalute. E – indipendentemente da Fairshake – ha ricevuto per ora milioni (di dollari equivalenti) da tali donazioni”
Perché l’industria crypto ama Trump?
Molti dirigenti affermano che l’ex presidente è disposto a incontrarli e discutere con loro le sfide e le opportunità dell’industria delle criptovalute.
Inoltre, secondo un recente articolo del Wall Street Journal, alcuni dirigenti del settore hanno affermato che Trump avrebbe “fatto domande intelligenti e mostrato di interessarsi alla causa”. Tutto l’opposto del trattamento sprezzante riservato loro dall’attuale amministrazione.
Altra proposta di Trump che pare essere apprezzata: creare una riserva di Bitcoin detenuta dalla Federal Reserve (la banca centrale americana), al pari di come oggi vengono detenute le riserve in dollari. Una tale riserva garantirebbe la stabilità della valuta, oltre a fornirle un immediato bollino di ufficialità.
Non basta: Trump promette di istituire un consiglio consultivo presidenziale per Bitcoin al fine di stabilire una regolamentazione trasparente e creare un quadro normativo coerente.
Ma la promessa più popolare è stata fatta durante la conferenza “Bitcoin 2024” di Nashville: “Appena insediato, il primo giorno, licenzierò il presidente della SEC Gary Gensler” ha affermato. Un trionfo, in una conferenza che va davvero ascoltata: intrattenimento puro firmato Donald Trump. La potete trovare qui.