Economia

La nuova moneta dei “Brics” può mettere fine al dominio del dollaro?

Percorso simile a quello dell’Euro ma agganciata all’oro. Da tenere sott’occhio i lavori della conferenza di Johannesburg dal 22 al 24 agosto

I leader dei Paesi Brics I leader dei Paesi "Brics"

* con la collaborazione di Matt Manenti 

Come sappiamo, tre sono le monete mondiali principali, quelle che vantano il maggior numero di transazioni: il dollaro, l’euro e lo yen. Inoltre, un rapido sguardo al grafico del peso relativo di queste monete mostra come il dollaro abbia un ruolo predominante, essendo di fatto la moneta di riferimento mondiale. 

Osservando bene il grafico si noterà che nelle prime quattro posizioni non figura nessuna delle valute delle economie ex emergenti, quelle dei cosiddetti BRICS: Brasile, Russia, India, Cina e Sud Africa. Siamo in presenza di un chiaro squilibrio, basti come esempio considerare che il Pil di Pechino è il secondo al mondo ma le transazioni nella sua valuta sono solo al quinto posto. 

Ma non solo: i Brics, oltre ad essere emergenti o emersi, sono anche nazioni non esattamente ostili all’invasione russa dell’Ucraina: a parte la Russia, che lo è per definizione, sappiamo come la Cina abbia un atteggiamento non chiarissimo, mentre l’India si è dichiarata (almeno fino a qualche tempo fa) neutrale. 

Ecco perché l’emergere di una moneta unica dei Brics è da tenere sotto attenta osservazione, in particolar modo considerandone il percorso, che sarà probabilmente simile a quello inventato dall’Europa per arrivare alla nostra valuta comune, l’Euro.

Abbiamo dunque chiesto al collega Matt Manenti di aiutarci a comprendere gli ultimi sviluppi in merito. Ecco cosa ci ha inviato.  

L’Ecu dei Brics

Parliamo della conferenza che si svolgerà dal 22 al 24 agosto prossimi a Johannesburg in Sudafrica (il 15esimo Summit dei Brics). Una conferenza che si annuncia molto importante per gli equilibri finanziari mondiali. 

Vediamo di comprenderne il motivo. Pur essendo considerate ancora emergenti dall’economia mondiale, queste nazioni rappresentano ormai circa il 50 per cento del Pil mondiale.  Molte soffrono di un’elevata volatilità delle loro monete nazionali e stanno studiando ormai da tempo la creazione di una nuova moneta, una sorta di – per così dire – ECU dei Paesi emergenti. 

Attenzione, non sarà in un primo momento una moneta circolante. Si pensa infatti ad un percorso simile a quando fu creato l’ECU (a volte detto scudo), la moneta che veniva utilizzata solo negli scambi commerciali quando ancora l’Unione monetaria non esisteva e l’Ue e si chiamava Comunità economica europea.  

Ma poi, dagli scambi commerciali si passò agli scambi nei mercati finanziari. Alcuni ricorderanno come azioni e obbligazioni abbiano iniziato ad essere scambiate in Euro già prima dell’entrata in circolazione della vera e propria valuta che utilizziamo oggi tutti i giorni.  

Ovviamente questa moneta avrà bisogno di un certo lasso di tempo per dimostrare di essere stabile sui mercati, prerequisito per entrare in circolazione. 

Gold Standard

Un’altra nota molto importante: il valore di questa moneta sarà probabilmente legato all’oro: il famoso collegamento che è stato eliminato “provvisoriamente” per il dollaro da parte di Richard Nixon nel 1971. Una mossa – quella di Nixon – che molti ritengono avesse avuto il suo peso nella crisi finanziaria del 2008, al punto da portare l’ex presidente francese Nicolas Sarkozy ad affermare  “il faut remettre à plat tout le système financier et monétaire mondial, comme on le fit à Bretton-Woods après la Seconde Guerre Mondiale”.

L’ipotesi dell’ancoraggio all’oro è anche suffragata dall’andamento del prezzo dell’oro negli ultimi sei anni, costantemente al rialzo.

Il sistema Swift 

Un altro elemento che verrà discusso sempre all’interno di questa conferenza sarà il sistema Swift (Society for Worldwide Interbank Financial Telecommunication). Swift è una “società cooperativa belga” che fornisce “servizi legati all’esecuzione di transazioni finanziarie e pagamenti tra banche a livello internazionale”, che agisce di fatto tramite una serie di “messaggi standardizzati che definiscono e iniziano le transazioni”.

Swift è divenuta popolare nel marzo 2022, quando su gentile richiesta del presidente ucraino Volodymyr Zelensky, Unione europea, Regno Unito, Canada e Stati Uniti hanno concordato di escludere “sette banche russe” dal sistema Swift

Ma un sistema di messaggistica, per quanto importante, può essere sostituito da un altro, se le controparti con cui si effettuano le transazioni sono d’accordo. La Cina, ad esempio, negli ultimi anni aveva creato un sistema parallelo, anche se per il momento non con grande successo (a livello internazionale).

Un nuovo equilibrio

Nuova moneta, nuovo vettore per veicolare le transazioni: ci sono tutti gli elementi per creare un sistema alternativo a quello del dollaro

Tutto questo, chiaramente, non significa che il dollaro sparirà. Tuttavia, questa introduzione o possibile introduzione, potrà creare un nuovo equilibrio mondiale negli scambi internazionali. Relegando magari nel contempo l’Euro (peraltro utilizzato solo all’interno dell’Ue) al terzo posto.

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