Commenti all'articolo No, nemmeno il cambio rapido delle batterie salverà le auto elettriche

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Bruno
Bruno
7 Settembre 2024, 9:09 9:09

Paragonare il fallimento di una società del 2011 con una società attuale è una stupidaggine. Non tiene conto dell’evoluzione tecnologica. Vettura polistil si alimenta con spazzole soggette ad attrito. Nio ha contatti statici. 6.000 swap station se tutti comprano Nio, farebbero salti di gioia.

Stefan0
Stefan0
6 Settembre 2024, 4:41 4:41

Considerando anche che NIO ha realizzato in pochi anni 2400 stazioni. Ed è tutto sommato una marca minore.

Stefan0
Stefan0
6 Settembre 2024, 4:38 4:38

si copre ampiamente il parco utenti, considerando anche che il fabbisogno energetico crescerà sicuramente, ma in maniera ampiamente prevedibile e gestibile, se il tasso di sostituzione delle automobili restasse allineato a quello odierno. Ci sarebbero 30 anni di tempo

Stefan0
Stefan0
6 Settembre 2024, 4:35 4:35

Considerando, poi, che in Italia circolano circa 40M di autoveicoli che percorrono (in media) 10K km/anno, e che le ricariche potranno essere bilanciate tra colonnine, casalinghe e swapping, con circa 6000 stazioni che servono cadauna 10 utenti/ora X 16ore X 365giorni X 300km

Stefan0
Stefan0
6 Settembre 2024, 2:26 2:26

Con questa configurazione il sistema potrà gestire 10.8 batterie all’ora, leggermente superiore alla domanda di 10 batterie all’ora.
Con tempo di attesa di 6 minuti tra uno scambio e l’altro e un assorbimento di picco di circa 300kW. E con buona pace del nostro Vincent, che potrà darsi all’ippica.

Neuromante
Neuromante
6 Settembre 2024, 2:18 2:18

Ottima analisi, non scordiamoci che i conti finali si faranno anche con l’oste: lo stato. Il ministro Giorgetti ha dichiarato che valuterà di intervenire con una nuova tassazione se la mobilità elettrica dovesse erodere eccessivamente la quota annuale di accise. Sempre i benzinai pomperanno.