Commenti all'articolo Perché i dazi sui prodotti “green” cinesi sono solo un pannicello caldo
Torna all'articolo
14 Commenti
Inline Feedbacks
View all comments
Nicolò
21 Maggio 2024, 9:27 9:27
Purtroppo la grande finanza si è appropriata delle cosiddette politiche green traendone enormi vantaggi. Un loro ripensamento andrebbe a colpire interessi consolidati che coinvolgono parte influente del mondo scientifico ed i grandi media internazionali. Sarà dura uscire da questa follia.
Roby42
20 Maggio 2024, 22:47 22:47
Basterebbe che l’Europa decidesse di eliminare ogni obbligo di bloccare le auto termiche e lasciasse la scelta ai consumato e l’auto elettrica farebbe flop immediatamente.Il fatto è che l’industria ha speso già miliardi per questa tecnologia e ora non può tornare indietro ,Cina per prima
Oizirbaf
20 Maggio 2024, 16:18 16:18
Ottima analisi come sempre.
Di mio aggiungo che la “democratica” UE faro del “mondo libero” la cosiddetta transizione green la sta imponendo con metodi dittatoriali che in ItaGlia vengono interpretati sempre nel peggiore dei modi es. le vessatorie classiste ZTL imposte dai “democratici” podestà.
Haldo
20 Maggio 2024, 15:00 15:00
I dazi alla Cina servono relativamente dato lo strapotere economico ed industriale, come evidenzia anche l’articolo. Basti pensare alla politica aggressiva di Temu: prodotti sottocosto, addirittura regalati e fatti recapitare via aerea (+dazi). Per noi sarebbe impossibile realizzare una cosa simile
Alberto Molteni
20 Maggio 2024, 12:29 12:29
Mi capitò di acquistare un piccolo impianto per la produzione di laminati plastici presso un produttore cinese. Ottimo impianto fu pagato circa 27 mila euro con un dazio di importazione del 25% se ricordo bene. Lo stesso impianto costava in Italia circa 100 mila euro. Anche con un dazio al 100%….
Enderedge
20 Maggio 2024, 10:29 10:29
Con la “potenza di fuoco” cinese sarà dura anche se vi sarà un cambio al governo della UE …. sempre burocrati sono e quindi ….. sensibili
Purtroppo la grande finanza si è appropriata delle cosiddette politiche green traendone enormi vantaggi. Un loro ripensamento andrebbe a colpire interessi consolidati che coinvolgono parte influente del mondo scientifico ed i grandi media internazionali. Sarà dura uscire da questa follia.
Basterebbe che l’Europa decidesse di eliminare ogni obbligo di bloccare le auto termiche e lasciasse la scelta ai consumato e l’auto elettrica farebbe flop immediatamente.Il fatto è che l’industria ha speso già miliardi per questa tecnologia e ora non può tornare indietro ,Cina per prima
Ottima analisi come sempre.
Di mio aggiungo che la “democratica” UE faro del “mondo libero” la cosiddetta transizione green la sta imponendo con metodi dittatoriali che in ItaGlia vengono interpretati sempre nel peggiore dei modi es. le vessatorie classiste ZTL imposte dai “democratici” podestà.
I dazi alla Cina servono relativamente dato lo strapotere economico ed industriale, come evidenzia anche l’articolo. Basti pensare alla politica aggressiva di Temu: prodotti sottocosto, addirittura regalati e fatti recapitare via aerea (+dazi). Per noi sarebbe impossibile realizzare una cosa simile
Mi capitò di acquistare un piccolo impianto per la produzione di laminati plastici presso un produttore cinese. Ottimo impianto fu pagato circa 27 mila euro con un dazio di importazione del 25% se ricordo bene. Lo stesso impianto costava in Italia circa 100 mila euro. Anche con un dazio al 100%….
Con la “potenza di fuoco” cinese sarà dura anche se vi sarà un cambio al governo della UE …. sempre burocrati sono e quindi ….. sensibili