Esteri

Cosa succede in Inghilterra? Esplode la bomba dell’immigrazione incontrollata

Violenze e scontri senza precedenti. Un errore ridurre tutto ad estrema destra come ha fatto Starmer, per troppo tempo ignorate le preoccupazioni dei cittadini

proteste UK (Skynews)

In sole quattro settimane, il governo woke di sinistra del Labour Party, guidato da Sir Keir Starmer, ha innescato lo “Starmegeddon”, dando vita ai peggiori timori pre-elettorali. L’inaspettata intensità delle tensioni e dei disordini che hanno scosso il Regno Unito ha messo in luce le gravi debolezze di una gestione politica che, anziché sanare le ferite della società britannica, sembra averle amplificate. I recenti eventi hanno messo in evidenza come l’approccio di Starmer possa essere stato controproducente, spingendo il Paese verso un orizzonte incerto e potenzialmente destabilizzante.

Il giorno del giudizio: resoconto dei disordini

L’epicentro di questa crisi di ordine pubblico si è manifestato all’inizio di luglio, quando le strade inglesi hanno visto scoppiare violenze e sommosse di una portata senza precedenti. I disordini hanno avuto inizio il 18 luglio a Harehills, Leeds, a seguito di un intervento dei servizi sociali che ha portato alla custodia di un minore in una controversa questione di affidamento familiare. La reazione della comunità Rom, tradizionalmente molto coesa, è stata esplosiva, culminando in attacchi contro veicoli della polizia e l’incendio di un autobus.

Il giorno successivo, il 19 luglio, a Whitechapel, Londra, gli scontri si sono propagati in seguito a tensioni tra gruppi locali della comunità bengalese, che si sono intensificate a causa delle proteste legate a vicende politiche interne a Dacca. La violenza ha visto la partecipazione di centinaia di persone e ha causato danni a veicoli, attacchi a edifici e il ferimento di due agenti di polizia.

Il 30 luglio, Southport, Merseyside, ha visto esplodere i disordini dopo un incidente di accoltellamento che ha provocato la morte di tre bambine ad un festival musicale. I violenti eventi hanno scosso la comunità e portato a ulteriori attacchi contro la polizia.

Il giorno successivo, a Newton Heath, Manchester, i rivoltosi, questa volta residenti locali, hanno preso di mira un hotel che ospitava richiedenti asilo, coinvolgendo in scontri con le forze dell’ordine e aggredendo un autista di autobus.

Nello stesso giorno, Hartlepool ha visto più di 100 persone scontrarsi con la polizia, con insulti anti-islamici che hanno scatenato la reazione armata di gang di militanti musulmani. Contemporaneamente, Londra viveva dimostrazioni davanti a Downing Street, con manifestanti che hanno attaccato la polizia e lanciato razzi. Il 2 agosto, a Sunderland, Tyne and Wear, i disordini hanno portato all’incendio di un’auto e di un Citizens Advice Bureau.

Infine, il 4 agosto, Rotherham, Yorkshire, è diventata teatro di vandalismi contro un hotel per richiedenti asilo, con ferimenti di agenti di polizia e incendi di bidoni.

La reazione del governo: una parata di errori

La gestione di Starmer di questa crisi è stata non solo inadeguata, ma ha anche contribuito a esacerbare la situazione. In un discorso alla nazione, il primo ministro ha classificato i disordini come opera di “teppisti di estrema destra”. La posizione di Starmer ha quindi incendiato il clima sociale.

La sua retorica ha fomentato il clima di sospetto e ostilità, portando anche cittadini comuni, sentitisi ingiustamente discriminati, a scendere in strada sotto il movimento spontaneo #FarRightThugsUnite. Invece di cercare di unire il Paese e di affrontare i problemi con la visione dello statista, Starmer ha polarizzato ulteriormente la società con una posizione da capopartito.

In particolare, la decisione di Starmer di non affrontare i problemi legati alle comunità musulmane in modo diretto e costruttivo, assolvendole a scatola chiusa, ha fatto esplodere la rabbia. La mancanza di un dialogo aperto e la tendenza a ignorare le preoccupazioni legittime riguardanti l’integrazione e la sicurezza hanno alimentato il caos. Gruppi radicali come la Muslim Defense League (MDL) hanno giocato un ruolo significativo nei recenti disordini, portando violenze nelle strade, mentre l’English Defence League (EDL), un’organizzazione estinta da anni, è stata erroneamente accusata di tali atti.

Le radici della crisi

La realtà dei disordini non può essere ridotta a un conflitto tra destra e sinistra, come ha fatto erroneamente Starmer. Questi eventi sono il risultato di anni di politiche migratorie fallimentari e della mancata capacità di affrontare le questioni complesse con equilibrio e competenza. La demonizzazione di un solo gruppo non solo è ingiusta, ma è anche pericolosa, poiché trasforma i cittadini preoccupati in nemici dello stato.

La gestione di Starmer ha mostrato una colpevole mancanza di leadership e una comprensione superficiale delle dinamiche sociali che affliggono oggi l’UK. L’approccio ideologico ha minato la possibilità di una vera riconciliazione, mentre la politica sull’asilo mal concepita ha creato tensioni sui servizi pubblici, sul mercato del lavoro e sulla sicurezza delle comunità.

Starmer dovrebbe focalizzarsi sulle cause profonde dei disordini piuttosto che sui sintomi. L’immigrazione e la cultura straniera non devono essere trattate come meri argomenti di propaganda, ma come questioni che richiedono una gestione equilibrata e sensibile. La sinistra, ancora una volta, ha dimostrato di non saper ascoltare le preoccupazioni legittime dei cittadini, contribuendo a una situazione che rischia di sfuggire ulteriormente di mano.

Purtroppo, il governo di Starmer ha fallito nella sua missione di restaurare l’ordine e la coesione sociale. La risposta ai disordini dovrebbe essere basata su un’analisi approfondita e una leadership consapevole, piuttosto che su una semplice opposizione ideologica.

Starmer stordito dagli eventi

Il 3 agosto è successo addirittura l’incredibile. Cattolici e protestanti nordirlandesi si sono uniti, marciando fianco a fianco a Belfast contro l’immigrazione di massa. Manifestanti con la Union Flag e il Tricolore irlandese insieme, un evento mai accaduto, hanno preso parte alla protesta, che è iniziata davanti al Municipio di Belfast. La risposta dei giornali è stata descrivere l’evento come una marcia dell’estrema destra.

Davanti al baratro, Sir Keir appare ancora stordito dagli eventi, mentre i Tory e Reform UK, forse anche a causa del leadership contest conservatore in corso, hanno assunto posizioni concordanti e chiesto di focalizzarsi sui problemi posti dall’immigrazione incontrollata. Starmer avrà un brusco risveglio dal suo sonno ideologico, quando si accorgerà che la realtà non si è piegata allo spin woke.

Ma adesso in UK tutto è possibile, anche se Buckingham Palace per ora tace. Nel Regno c’è amarezza, e si è scoperto che basta una sinistra ideologica per mettere a rischio 957 anni di stabilità democratica.

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