I Mondiali di calcio hanno mostrato il vero volto dei nostri vip e pseudo-intellettuali dalla solidarietà pelosa. Ci hanno ammorbato con l’uso dell’impronunciabile shwa, ma nessuno dei promotori del “linguaggio inclusivo” ha il tempo di scrivere nemmeno un tweet contro il Qatar, che mette in galera gli omosessuali.
I lavoratori stranieri
Ci parlano dei diritti dei migranti, ma nessuno si scandalizza del fatto che 6.500 (cifra per difetto) lavoratori stranieri siano morti, in condizione di semi-schiavitù, per costruire le strutture calcistiche del Mondiale 2022.
Le donne
Ci parlano dei diritti delle donne, ma nessuna “femminista” critica il Qatar per aver invitato i Talebani, che si sono macchiati di efferati femminicidi, ad aprire il loro ufficio politico a Doha, o del fatto che le donne qatarine debbano chiedere il permesso al loro “guardiano” per sposarsi o studiare all’estero.
E mentre tutte si tagliavano la ciocca di capelli (o forse si stavano solo spuntando le doppie punte) per le donne iraniane, per ottenere qualche like su Instagram, nessuno chiede alle squadre occidentali di mostrare, davanti alle telecamere di tutto il mondo, un segno di solidarietà nei confronti del popolo iraniano, che indebolirebbe l’immagine della Repubblica Islamica.
Doppia morale
Questo è l’Occidente decadente, che si riassume nell’ipocrisia del presidente della FIFA, Gianni Infantino, e nel suo patetico “mi sento gay”. Una cosa però ha detto giusto: noi occidentali abbiamo la “doppia morale”, lui incluso.