Esteri

Il ritorno di Nigel Farage e la sua OPA sui Tories

Con Reform UK punta ad attrarre l’ala thatcheriana. Elezioni segnate, conservatori verso la peggiore disfatta dal XIX secolo, ma occhi già puntati al big bang del 2029

Nigel Farage (profilo X)

(*) Bepi Pezzulli è candidato alla House of Commons con Reform UK nel Collegio di Finchley & Golders Green

Le imminenti elezioni britanniche sono le meno entusiasmanti a memoria d’uomo. Nel 2017, Theresa May indisse elezioni anticipate che dilapidarono la più ampia maggioranza parlamentare Tory dai tempi di Lady Thatcher, e fu costretta a negoziare l’accordo di uscita dall’Ue senza il sostegno del gruppo parlamentare conservatore. Nel 2019, lo scontro tra Boris Johnson e Jeremy Corbyn fu un salto indietro nel tempo; uno, l’ottimista voleva riedificare l’Impero Vittoriano; mentre l’altro, il pessimista, voleva imporre un Soviet sulle isole britanniche.

Il confronto odierno tra Rishi Sunak e Keir Starmer manca di qualsiasi senso di scopo. Secondo Gareth Roberts, è uno scontro tra due cose uguali: anzi, una sola cosa, il partito trasversale della spesa pubblica.

Ritorno in campo

Poi, è entrato in campo Nigel Farage. E il noioso spettacolo è diventato l’anteprima per il big bang del 2029, l’anno delle elezioni che cambieranno per sempre il Regno Unito. Con Farage, il divertimento è assicurato.

In un editoriale per lo Spectator, Freddie Gray traccia parallelismi tra Farage e Donald Trump, evidenziando come la politica e la cultura siano intrecciate con l’intrattenimento. Farage, insieme ad altre figure politiche come George Galloway, sfuma i confini tra politica e media. Sebbene la stampa italiana consideri Farage un populista volgare, Farage è un’intelligenza finissima che comprende il potere dei media nel plasmare il discorso pubblico, e segue – perfezionandolo – un percorso ideato da Ed Balls, George Osborne, Rory Stewart e Alastair Campbell prima di lui.

Ma Farage è soprattutto un politico finissimo, come ha dimostrato con la sua discesa in campo, tardiva ma studiata per attrarre la rimanente ala thatcheriana del Partito Conservatore in Reform UK.

L’Opa sui Tories

Farage sta costruendo un’OPA sul voto conservatore, e con esso sul Partito Conservatore per riportare la destra democratica, e con essa la politica thatcheriana, a Downing Street. La strategia evoca il caso canadese: Stephen Harper era stato eletto come deputato di Reform Canada ma poi è diventato capo di un nuovo governo conservatore.

Ieri, Farage ha annunciato di presentarsi nel collegio di Clacton-on-Sea nell’Essex e ha assunto la leadership di Reform UK succedendo a Richard Tice. In precedenza, aveva lasciato trapelare che poteva essere aperto a colloqui con i Tories, ma non con i One Nationist al controllo del partito con un’agenda statalista e sprecona.

Nel frattempo le defezioni dai Tories in direzione Reform UK aumentano ogni giorno, e coinvolgono ex deputati, sindaci e consiglieri locali. Da quando Farage ha annunciato la candidatura, Reform UK ha guadagnato un nuovo iscritto ogni quattro secondi per 24 ore consecutive.

Elezioni segnate

Tuttavia, questa tornata elettorale appare segnata. La sciagurata decisione di Rishi Sunak di indire elezioni anticipate il 4 luglio, lasciando solo cinque settimane alla campagna elettorale, è un regalo al Labour e infligge il colpo fatale ai Tories, che secondo i sondaggi verranno spazzati via da Westminster subendo la peggiore sconfitta elettorale dal XIX secolo.

Questa, purtroppo, è una pessima notizia per l’UK e per la stabilità globale. I laburisti sono guidati da Capitan Flip-Flop: il leader Keir Starmer è stato sconfessato due volte dal suo secondo in comando, Angela Rayner. La prima volta è avvenuta quando Sir Keir aveva sospeso Diane Abbott per le sue chiare posizioni antisemite, ma l’ala sinistra di Rayner ne ha imposto la candidatura; e ieri, quando Sir Keir ha annunciato di essere pronto a usare il deterrente nucleare, Angela Rayner teneva comizi sulla denuclearizzazione totale, auspicando una conferenza mondiale sull’abbandono delle armi nucleari, una strampalata idea già bandiera del corbynismo.

L’UK si accorgerà presto dei problemi posti da un partito di sinistra guidato da un leader centrista in minoranza nel gabinetto. Mentre la politica UK, a causa di un Partito Conservatore dilaniato da conflitti interni e devastato da sentimenti statalisti, tocca il punto più basso della sua nobile storia, la figura di Nigel Farage è un elemento di rinnovamento, anche se l’esito delle elezioni del 2024 sembra destinato a deludere. Tuttavia, gli occhi sono già puntati sulle lezioni del 2029, con la speranza che le dinamiche politiche possano evolvere verso scenari più entusiasmanti.

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