Ormai le prove, i video si sprecano. Ma è davvero di straordinaria rilevanza il filmato girato e diffuso ieri sera dal portavoce dell’IDF Daniel Hagari, che mostra un tunnel di Hamas che porta alle stanze nel seminterrato dell’ospedale pediatrico Al-Rantisi di Gaza. Stanze trasformate in bunker militari alimentati con la corrente elettrica sottratta all’ospedale. Da notare il quadro elettrico con il simbolo dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (WHO).
Nei sotterranei del Rantisi
Hagari è entrato nel tunnel, profondo 20 metri, nei pressi della casa di uno dei comandanti di Hamas – l’imbocco adiacente ad una scuola e non lontano dall’ospedale Al-Rantisi e da un edificio dell’Onu – e si è ritrovato nei sotterranei dell’ospedale. “Sotto l’ospedale, nel seminterrato, abbiamo trovato un centro di comando e controllo di Hamas, giubbotti suicidi, granate, fucili d’assalto AK-47, ordigni esplosivi, RPG e altre armi, computer, denaro”, ha riferito Hagari in conferenza stampa.
Alcuni segni indicano che Hamas abbia usato questi locali per nascondere gli ostaggi israeliani. Hagari nel video indica un biberon abbandonato sopra un quadro elettrico, residui di lacci e di nastro adesivo sulle gambe di una sedia, i turni di guardia dei terroristi a partire dal 7 ottobre. “È un crimine di guerra, un crimine contro l’umanità e un crimine contro il diritto internazionale. Il mondo deve sapere”.
Hagari ha ricordato che l’IDF ha lavorato nell’ultima settimana per consentire l’evacuazione sicura dei pazienti dal Rantisi, così come da altri ospedali nel nord di Gaza, proprio per non esporli al rischio di combattimenti. Certo, alcuni terroristi potrebbero essersene andati insieme ai pazienti e al personale dell’ospedale.
Sotto l’ospedale Al-Shifa
Ma l’ospedale Al-Rantisi non è un’eccezione, molti se non tutti gli ospedali di Gaza nascondono nei loro sotterranei basi e tunnel di Hamas.
Un funzionario Usa ha confermato alla Cnn, sulla base di Intelligence americana, l’affermazione di Israele secondo cui un centro di comando e controllo di Hamas è situato sotto l’ospedale Al-Shifa a Gaza City: l’informazione è “accurata”. Confermato anche che i combattenti di Hamas spesso sottraggono carburante destinato all’ospedale, si riuniscono e operano intorno all’ospedale utilizzando la struttura e i suoi pazienti come scudi umani. D’altra parte, già nel 2014, il Washington Post descriveva l’ospedale come un “quartier generale de facto per i leader di Hamas”.
L’Onu tace
L’Onu ha molte migliaia di dipendenti a Gaza. La sola UNRWA ne conta 13.000. La WHO è chiaramente coinvolta nella gestione del Rantisi, come mostra quel quadro elettrico. L’attacco del 7 ottobre e la guerra in corso hanno causato troppe vittime innocenti per lasciar correre. È arrivato il momento che gli Stati principali finanziatori delle Nazioni Unite chiedano conto al segretario generale Antonio Guterres, ai direttori dell’UNRWA Lazzarini e del WHO Tedros: possibile che i loro dipendenti e i loro dirigenti non si siano accorti di nulla? O, peggio, erano a conoscenza ma non hanno detto nulla?
Ciò che sta emergendo è abbastanza per sospettare, ad essere cauti, che Onu, UNRWA e WHO, anche se non possiamo dire a quale livello, siano consapevoli delle centrali operative di Hamas sotto gli ospedali e altre strutture civili e, quindi, complici. Al momento non ci risultano nemmeno condanne né l’annuncio di inchieste, che sarebbe il minimo.