Esteri

La strategia iraniana in Siria per garantirsi una cintura di sicurezza sciita

Ecco come Teheran ha sfruttato la guerra civile siriana per ridefinire la demografia e consolidare il controllo del mercato immobiliare in aree strategiche

L’Iran ha sfruttato la guerra civile siriana per ridefinire la demografia e consolidare il controllo del mercato immobiliare in aree strategiche. La sua strategia è stata mirata e sistematica: spostare le comunità sunnite, insediare gruppi sciiti fedeli e assicurarsi proprietà immobiliari chiave per garantire una presenza duratura.

Passaggio vitale

Le città simbolo di questa operazione sono Deir ez-Zor e Damasco (dove ad inizio novembre l’aviazione israeliana ha eliminato capo dell’intelligence di Hezbollah per la Siria in un raid).

Deir ez-Zor, con la sua posizione strategica al confine iracheno e le sue abbondanti risorse naturali, è diventata un punto focale per l’Iran che ha mantenuto il controllo sul regime siriano per quasi dieci anni, attraverso il sostegno finanziario, militare, logistico ed educativo.

La regione è stata trasformata in un passaggio vitale per le operazioni militari di Teheran, con milizie armate e depositi di armi pronti a supportare il corridoio di rifornimento che connette l’Iran al Libano, passando per l’Iraq e la Siria.

Politica demografica

Ma oltre alla presenza militare, l’Iran ha orchestrato un cambiamento demografico su larga scala: la popolazione sunnita locale è stata forzatamente sfollata e sostituita con gruppi sciiti fedeli, una manovra che ha aumentato le tensioni settarie e destabilizzato ulteriormente la regione.

La legislazione siriana ha facilitato questo processo. Secondo alcuni giornali siriani, il Decreto 66 e la Legge 10 hanno permesso al regime di espropriare proprietà di oppositori e sfollati, favorendo il reinsediamento degli alleati sciiti di Teheran. Queste leggi, pensate per ricostruire le aree devastate dal conflitto, si sono rivelate strumenti potenti per la riorganizzazione demografica a vantaggio dell’Iran.

A Damasco, il quartiere di Sayyida Zeinab è un esempio emblematico dell’influenza iraniana. Qui, l’Iran ha finanziato massicci progetti immobiliari e trasformato la zona in un centro sciita sempre più affollato. Questi investimenti hanno cambiato il tessuto sociale della capitale, favorendo la presenza iraniana nel cuore della Siria. Anche altre città come Homs hanno subito un processo simile, con vaste porzioni di terreni e case passate nelle mani di agenti iraniani.

Il piano iraniano è ambizioso: creare una cintura di sicurezza sciita che garantisca un controllo stabile e diretto sulle rotte di rifornimento verso il Mediterraneo. Ma l’impatto di queste operazioni è devastante.

Siria frammentata

La manipolazione del mercato immobiliare e il cambiamento forzato della composizione demografica hanno provocato profonde fratture nella società siriana, alimentando divisioni settarie che rischiano di esplodere in nuovi conflitti. Il tessuto sociale è stato stravolto, e la stabilità appare sempre più difficile da raggiungere.

Questa strategia immobiliare e demografica lascia una Siria frammentata, dove l’influenza iraniana è radicata e difficile da estirpare. Per la comunità internazionale, le manovre di Teheran rappresentano un ostacolo enorme agli sforzi di pace e ricostruzione, complicando qualsiasi tentativo di riconciliazione e speranza per un futuro stabile.