Esteri

Le autorità Usa sapevano da giorni dell’implosione del Titan. Diversivo?

Il suono dell’implosione rilevato dalla Marina Usa poche ore dopo l’inizio del viaggio del batiscafo, ma la notizia è trapelata solo oggi. Perché?

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L’aspetto più ridicolo della faccenda è che in realtà non è nemmeno vero che li hanno soccorsi, i ricchi. O meglio, le ricerche sono partite ma a tragedia, purtroppo, già consumatasi.

Come riportato oggi dal Wall Street Journal, la Marina Usa aveva rilevato subito l’implosione del Titan, grazie ad un sistema di rilevamento acustico top secret progettato per individuare i sottomarini nemici. La Us Navy si è messa in ascolto non appena il batiscafo ha perso le comunicazioni. Poco dopo, il suono di un’implosione.

Ma le autorità Usa non hanno voluto rovinarci la suspense della storia “stanno finendo l’ossigeno”, non hanno voluto interrompere un’emozione. “Sebbene non definitiva, questa informazione è stata immediatamente condivisa” con il comandante delle operazioni di ricerca e soccorso, scrive il WSJ.

Quindi, l’amministrazione Biden sapeva da domenica scorsa che il sottomarino era probabilmente imploso poche ore dopo l’inizio del suo viaggio, ma ha lasciato credere che i passeggeri fossero vivi da qualche parte negli abissi e che fosse in atto una corsa contro il tempo prima che finissero l’ossigeno.

I guai dei Biden

Perché? I maligni penseranno ad una operazione di distrazione di massa. Certo, le ricerche sono comunque partite, ma non avrebbero dominato le prime pagine e le aperture dei principali media per giorni se si fosse saputo dell’implosione già registrata dalla Marina.

Ma distrarre da cosa? In questi giorni ne sono successe molte, anche se probabilmente non ne avrete sentito o letto molto sui media mainstream. Per esempio, abbiamo avuto il patteggiamento-farsa di Hunter Biden, di cui abbiamo raccontato su Atlantico Quotidiano. Ma non è finita qui, altre rivelazioni esplosive sui Biden stanno arrivando. Restate sintonizzati…