Esteri

L’ira di Mattarella su Musk: ecco l’autocrazia che realmente opprime l’Italia

Non i giudici, ma l’Ue. Lo si capisce dalle parole del Colle: se parlano, Francia & Ue non si impicciano, vanno rassicurate; gli Usa si impicciano e vanno tacitati

Mattarella Ue (Youtube Quirinale)

L’Italia è un grande Paese democratico e devo ribadire, con le parole adoperate in altra occasione, il 7 ottobre 2022, che “sa badare a sé stessa nel rispetto della sua Costituzione”. Chiunque, particolarmente se, come annunziato, in procinto di assumere un importante ruolo di governo in un Paese amico e alleato, deve rispettarne la sovranità e non può attribuirsi il compito di impartirle prescrizioni.

Dichiarazione del presidente Sergio Mattarella – Roma, 13/11/2024 (II mandato)

Che dire dell’ira di Mattarella per Elon Musk?

L’accusa di Musk

Tutto nasce dal rifiuto, opposto da almeno tre tribunali italiani, di convalidare il trattenimento di diversi egiziani e bangladini, i quali pure non hanno dimostrato – ma forse nemmeno sostenuto – di appartenere ad un gruppo di persone perseguitate. Ad un taluno che ne dava notizia sommaria, Musk rispondeva: “questi giudici devono andarsene”. Ad un talaltro che ne dava altra notizia sommaria, Musk offriva il seguente commento: “Ciò è inaccettabile. Il popolo in Italia vive in una democrazia o è un’autocrazia non eletta a decidere?”.

Mattarella rientrava a Roma la notte dopo il primo messaggio e rispondeva dopo il secondo. Sicché, ci pare lecito interpretare la sua risposta come consapevole pure della seconda accusa: quella di avere l’Italia trasferito il potere, da chi è eletto dal popolo elettore, a qualcun altro non eletto da quel popolo. Intendendosi per autocrazia – in senso lato e non precisamente etimologico – quel potere che non ricava la propria autorità dal popolo elettore.

Ora, i giudici replicheranno sempre di star applicando una legge, ancorché non italiana (ed ancorché da essi completamente travisata). Una risposta che è improbabile Musk comprenderebbe: da cittadino di uno Stato veramente sovrano come gli USA, non è detto egli immagini quanto castranti della sovranità italiana siano i trattati Ue. Perciò, è probabile egli riferisse l’accusa di autocrazia ai giudici.

Sarebbero loro il potere non eletto che decide al posto di chi è eletto dal popolo elettore. Perciò, è probabile egli riferisse l’accusa di autocrazia ai giudici. D’altronde, spiega il suo uomo in Italia Andrea Stroppa: “il nostro sistema giudiziario italiano è incomprensibile dagli Usa. E questo è uno dei motivi per i quali gli americani non investono in Italia”.

La non-sovranità italiana

La scusa che vale per Musk, non vale per Mattarella: lui sa benissimo che tale potere non eletto, che decide al posto di chi è eletto dal Popolo elettore … non sono i giudici, ma l’Ue.

Sì, va bene, indirettamente eletto, attraverso un cosiddetto Parlamento leuropeo, ove le leggi possono essere votate pure contro il volere di tutti i cosiddetti europarlamentari italiani, cioè contro il volere del popolo italiano tutto intero. E pure – salvo gli ormai rari casi sia richiesta l’unanimità – contro il volere del parlamento e del governo italiani legittimamente eletti. Ma pure contro la Costituzione italiana e, addirittura, contro i teoricamente inviolabili principi fondamentali di essa: basti pensare alla direttiva sul bailin, che pacificamente se ne fotte della tutela del risparmio (47-Cost) … e gli esempi sarebbero tanti.

Processo di de-sovranizzazione e de-costituzionalizzazione, che lo stesso Mattarella – teoricamente sommo tutore della Costituzione – ha più volte incoraggiato. Basti pensare alla mitica volta che innalzò un inno all’Ue “di cui [sic] consacreremo, tra pochi giorni, con l’elezione del Parlamento europeo, la sovranità”. Oppure all’altra ancor più mitica volta che egli affermò come “è nella nuova Europa che l’Italia ha trovato l’affermazione della sua autentica sovranità” … meritandosi la seguente traduzione “Mattarella: cedere sovranità alla Ue”. Pure qui, gli esempi sarebbero tanti.

Lo stesso Mattarella il quale sa benissimo come i giudici attaccati da Musk asseriscano di star solo applicando il diritto leuropeo. E – dando per scontato dia loro credito – egli sa benissimo che il potere non eletto solo dal popolo elettore italiano che decide al posto di chi è eletto solo dal popolo elettore italiano … è l’Ue. Sicché l’Ue è – per il popolo elettore italiano -, certamente definibile come autocrazia.

La sovranità leuropea

Allora, cosa diavolo Mattarella può aver inteso, con la propria risposta a Musk, questa: “l’Italia è un grande Paese democratico … Chiunque … deve rispettarne la sovranità”? Ovviamente, egli non può riferirsi alla sovranità italiana … visto che di essa egli – come abbiamo visto – non sa che farsene. Ovviamente, egli non può che riferirsi alla sovranità leuropea.

Ma, allora, perché egli aggiunge che “l’Italia … sa badare a sé stessa nel rispetto della sua Costituzione”? Facile, egli non può che riferirsi alla Costituzione altro che come strumento di sottomissione della sovranità italiana alla sovranità leuropea: lo strumento giuridico, che – secondo lui – ha trasferito il potere a qualcuno non eletto solo dal popolo elettore italiano, che decide al posto di chi è eletto solo dal popolo elettore italiano.

Solo in tal senso, l’Italia “è un grande Paese democratico”: nel senso che esso è sottoposto al potere di qualcuno che può decidere pure contro l’opinione di tutti i cosiddetti europarlamentari italiani, contro il parere del popolo italiano tutto intero, contro il volere del parlamento e del governo italiani, contro la Costituzione italiana ed i suoi principi fondamentali. Cavolo che grande Paese democratico! … verrebbe da chiosare.

Un problema da mettere a fuoco

A tutto ciò, Musk rispondeva ancora, condividendo l’opinione (in italiano) di una altrimenti ottima politica olandese, secondo la quale: “il fatto che i giudici del tribunale di Roma ritengano di essere al di sopra del governo e del processo democratico è una follia. Non sono una Corte costituzionale, quindi stanno oltrepassando la loro competenza in violazione della separazione dei poteri”.

Senza comprendere che il processo democratico – per Mattarella – è quello che si fa a Bruxelles. Senza comprendere che il governo – per Mattarella – deve solo eseguire quanto lassù stabilito. Senza comprendere che la Corte costituzionale – per Mattarella – è quella che pacificamente accetta la superiorità di una qualunque direttiva leuropea, persino sui principi fondamentali della Costituzione.

Lo ripetiamo: non si può far colpa a Musk, di non aver compreso un simile esito istituzionale: da cittadino, come egli è, di uno Stato veramente sovrano come gli Usa, che mai e poi mai avrebbe sottoscritto trattati castranti della propria sovranità come i Trattati Ue.

Un’auto-citazione monca

Veniamo all’autodifesa di Mattarella. Laddove egli ricorda “le parole adoperate in altra occasione, il 7 ottobre 2022, che [l’Italia] sa badare a sé stessa nel rispetto della sua Costituzione”. Notiamo subito quanto intrigante sia come Mattarella abbia, nel 2022, affidato le proprie parole ad una semplice nota verbale mentre, oggi, abbia preferito una dichiarazione scritta. Manifestamente, alla Francia si devono modi che – secondo lui – agli Usa non sono dovuti.

Notiamo, poi, come l’auto-citazione sia monca, giacché la frase originale recitava: “l’Italia sa badare a sé stessa nel rispetto della sua Costituzione e dei valori dell’Unione europea”. Operando tale omissione, il presidente della Repubblica risponde più direttamente ad un Musk che considera essere un’autocrazia i giudici. Inoltre, prudentemente egli presenta solo una parte della propria verità. Infine, egli rovescia il senso del messaggio originario, nel modo che ora vedremo.

Quando a ingerirsi sono Francia & Leuropa

Quel giorno del 2022, era giunto l’ultimo di una lunga serie di attacchi alla destra italiana – che stava per vincere od aveva appena vinto le elezioni -, da parte di veramente tanti francesi (ministro degli interni Gerald Dermanin, ministro degli esteri Colonna, portavoce del governo Olivier Véran, ministra per gli affari europei Laurence Boone), oltre che della baronessa Von der Leyen, quest’ultima con un folle discorso pronunciato a Princeton.

Ultimi erano giunti la signora primo ministro e – di nuovo – la menzionata signora ministro per gli Affari europei. La prima, Élisabeth Borne, aveva scandito: “in Europa abbiamo un certo numero di valori e noi e il presidente della Commissione saremo attenti a garantire che questi valori (sui diritti umani, sul rispetto degli altri, in particolare il rispetto del diritto all’aborto, per esempio) siano rispettati da tutti”.

La seconda, Laurence Boone, aveva ricaricato: “saremo molto attenti al rispetto dei valori e delle regole dello Stato di diritto … Le norme sullo Stato di diritto si applicano a tutti i 27 membri Ue”, rispetto a Meloni “io insisto sui nostri valori che sono diversi. Quindi, da parte della Francia, c’è anche fermezza e vigilanza”.

Come si vede, trattavasi di un diluvio di ingerenza, espresse da moltissime figure tutt’altro che minori, tutt’altro che di non particolare rilievo, tutt’altro che prive di “un importante ruolo di governo in un Paese alleato” … (ancorché “amico” non veramente).

Di fronte a tutto ciò, quel giorno del 2022 Mattarella finalmente si degnò di rispondere, oralmente, a giornalisti che gli sollecitavano una reazione. Rispose – come abbiamo visto – che “l’Italia sa badare a sé stessa nel rispetto della sua Costituzione”: è come se dicesse che lo strumento di sottomissione della sovranità italiana ai valori leuropei, non sarebbe stato offeso. Aggiunse che “l’Italia sa badare a sé stessa nel rispetto … dei valori dell’Unione europea”: è come se dicesse di non preoccuparsi, che i valori leuropei incluso lo Stato di diritto non sarebbero stati offesi.

Insomma, non solo egli parlò e non scrisse, ma pure parlò parole estremamente accomodanti: use a rassicurare Francia & Leuropa, non certo a zittire i loro signori ministri e presidente che, tanto rumorosamente, si erano attribuiti il compito di impartire all’Italia tanto precise prescrizioni. Mattarella non li accusava affatto di ingerenza bensì, al contrario, li rassicurava: è come se dicesse di essere d’accordo con loro. Tutti loro – secondo lui – non impartivano prescrizioni, bensì richiamavano alle prescrizioni previste dall’esistente assetto istituzionale e – per lui – addirittura costituzionale.

Quando a ingerirsi sono gli Usa

Al contrario, oggi, rispondendo a Musk, Mattarella omette il contenuto in quel contesto rassicurante del messaggio del 2022, (“nel rispetto … dei valori dell’Unione europea”), richiamandone solo la parte a prima vista respingente (“nel rispetto della sua Costituzione”).

Inoltre, egli aggiunge tutto il secondo capoverso, a formare un’accusa esplicita a Musk di impartire prescrizioni: “chiunque … non può attribuirsi il compito di impartirle [all’Italia] prescrizioni”. Cioè, fuor di metafora, di ingerenza. L’americano parla contro quanto – secondo i giudici – previsto dalle leggi leuropee e, quindi, – pur forse senza rendersene conto – contro quello stesso assetto istituzionale e costituzionale che i gran signori francesi e leuropei difendevano.

Ed è per questo che Mattarella qualifica Musk come uno “in procinto di assumere un importante ruolo di governo in un Paese amico e alleato”: gli Usa non sono la Francia & Leuropa, se parlano -secondo lui – è ingerenza e, dunque, vanno richiamati a rispettare la sovranità leuropea. Ripetiamolo, tale alto concetto presidenziale: se parlano, Francia & Leuropa non si impicciano e vanno rassicurate, gli Usa si impicciano e vanno tacitati.

Bentornata, cara vecchia influenza americana

Resterebbe da chiederci il perché di tanta enfasi e fretta. La ragione ci pare essere nel peso degli Usa in Italia, che neppure un Mattarella può far finta di ignorare. Il fatto è – scrive Federico Punzi – “che l’influenza politica americana (che più o meno c’è sempre stata, per fortuna) è cambiata di segno politico”. Tanto più che oggi vi si potrebbe riconoscere – scrive Stefano Folli – una rinnovata “tendenza espansiva al di là dei confini. Altro che isolazionismo”. E noi ne saremmo estremamente felici.

Una tendenza espansiva, che oggi si rivolge alla questione dei giudici e dei migranti, ma che pare poter ambire a ben altri traguardi. Basti leggere le parole del menzionato Stroppa, riguardo all’infame Pnrr: “cancellare tutto e ricominciare da capo”. Come si vede, il raccolto è lontano, ma promette di essere abbondante. Per converso, davvero non si fatica ad intravedere la fortissima preoccupazione del sommo tutore in Italia della sovranità leuropea.

Conclusioni

Insomma, cosa ricavare dalle parole del presidente della Repubblica, così comprese? Una speranza. La speranza che Musk affini un poco la propria comprensione di quale realmente sia l’autocrazia che opprime l’Italia: l’Ue. Autocrazia della quale le porte aperte ai migranti sono solo l’epifenomeno. E che egli usi di tale nuova consapevolezza, per aiutarci a venirne a capo.

Perché un potere eletto solo dal popolo elettore italiano sarà sempre più amico degli Usa, rispetto ad un potere eletto da un minestrone di socialisti-rivoluzionari spagnoli, amici di Hamas francesi e amici di Putin tedeschi. Pure per gli Usa, non solo per noi, la sovranità leuropea semplicemente è l’avversario da abbattere.