Esteri

Elezioni in Brasile

Lula perde una delle sue roccaforti, Rio de Janeiro: ecco cosa è successo

La corruzione decennale dei governatori dello Stato di Rio de Janeiro è una delle ragioni per cui anche Rio città ha voltato le spalle a Lula

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Una delle sorprese delle elezioni brasiliane di domenica scorsa è che nella città di Rio de Janeiro, negli ultimi 20 anni roccaforte del Partido dos Trabalhadores (PT), Lula sia stato sconfitto da Bolsonaro.

La cosa è sorprendente perché il PT è ormai da molti anni il partito della borghesia dei quartieri più ricchi – un po’ come il Partito democratico a Roma, che fa il pieno ai Parioli e nella Ztl – e questo voto, sommato a quello storicamente petista dei suburbi, aveva dato una dimostrazione di grande forza nelle ultime elezioni (e non solo in quelle).

Sconfitto il candidato governatore lulista

Anche nel voto per eleggere il governatore dello Stato, il candidato lulista, Marcelo Freixo, è arrivato secondo. Freixo era un candidato molto noto e molto attivo soprattutto sui temi dei diritti sociali – attenzione: di quelli che interessano alla sinistra brasiliana, difesa delle minoranze omosessuali, razzismo, teoria gender nelle scuole, etc., ma nulla su legalizzazione di aborto e droghe, temi che incrinerebbero la storica partnership fra il PT e la chiesa brasiliana – e molto popolare negli ambienti degli artisti, degli attori, dei cantanti, tanto che molti di loro hanno fatto dichiarazione di voto a suo favore.

Stavolta, anche a Rio città Bolsonaro ha ottenuto più voti di Lula. Perché? A nostro avviso una delle ragioni, forse la principale, è la scandalosa storia dei governi dello Stato di Rio negli ultimi vent’anni circa, ovvero, proprio dall’inizio delle presidenze federali della sinistra. In 23 anni, si sono avvicendati i seguenti governatori:

Anthony Garotinho (1999-2002) PdT (Partito democratico trabalhista) e PSB (Partido Socialista Brasileiro): mandato interrotto e governatore processato e condannato, in prigione.

La sua vice Benedita da Silva (2002-2003), PT.

Rosinha Garotinho, moglie di Anthony (2003-2007), PSB e PMDB (Partido do Movimento Democratico Brasileiro).

Sergio Cabral (2007-2014), PMDB: mandato interrotto e governatore processato e condannato all’ergastolo, ancora oggi in prigione.

Il suo vice Luiz Fernando Pezao (2014-2019), PMDB: mandato interrotto e governatore processato e condannato.

Breve intervallo del suo vice, il vecchio e malandato Francisco Dornelles, che ha governato per pochi mesi nel 2016.

Il suo vice Wilson Witzel, (2019-2021), PSC (Partido Social Cristao), magistrato e fustigatore: mandato interrotto e governatore processato e condannato.

Campioni di malversazioni

Avete capito bene: da 23 anni tutti i governatori dello Stato di Rio de Janeiro sono stati processati e arrestati, con la sola eccezione della moglie di Garotinho e del vecchio Dornelles. Tutti gli altri, a partire dal più corrotto, Cabral (nella foto con Lula, ndr), ancora recluso e senza previsione di termine pena viste le condanne altissime (400 anni di prigione!), al suo vice Pezao e agli altri, hanno scandalosamente rubato dalle casse pubbliche mossi da una irresistibile attrazione per denaro, gioielli, immobili, lussi di ogni genere.

E badate, non stiamo parlando di qualche milione: Cabral ha rubato somme gigantesche, ha subito 22 condanne in 33 processi per corruzione attiva e passiva, riciclaggio di denaro, frode in licitazione e creazione di cartelli. Un vero campione delle malversazioni ai danni delle casse pubbliche.

Per colpa di questi governatori, tutti chi più chi meno legati a Lula e al suo partito, per alcuni anni lo Stato di Rio non ha avuto risorse sufficienti a pagare le pensioni, gli stipendi degli insegnanti di scuole e università pubbliche, né quelli di medici e infermieri, né medicine e strumenti di lavoro del servizio sanitario pubblico, costretto a chiudere molte sua strutture.

Mentre la moglie di Cabral si riempiva la casa di principeschi gioielli di Cartier e Tiffany, e le due ricche coppie di ladroni – Lula e la moglie, ora deceduta, Marisa Leticia, e Cabral con la ex moglie Adriana Ancelmo – se la spassavano in giro per il Brasile e per il mondo con i soldi dei contribuenti brasiliani.

Origine del bolsonarismo

Pensate che il popolo dello Stato di Rio possa dimenticarsene? Certo che no. Gli scandali di corruzione della classe politica che si succedono in Brasile sono stati moltissimi, quasi la regola. Ed è anche per questo, e da questo, che è nato il bolsonarismo: come richiesta di giustizia e lotta alla corruzione della politica.

Se ci pensate, in quattro anni di governo Bolsonaro, non c’è stato neanche un solo caso in cui l’opposizione abbia avuto modo di denunciare il presidente o il suo staff per scandali analoghi a quelli inanellati dalle gestioni della sinistra. Con tutti i suoi limiti, si è intravisto un nuovo stile di governo.