Esteri

Macron vuole disarmare Israele. La dura risposta di Netanyahu

Appello a non fornire armi a Israele, offrendo una sponda ad Hamas e Hezbollah. Sarà divertente vedere come le cheerleader macroniane in Italia lo giustificheranno

Macron (official Youtube)

Mentre i manifestanti pro-Hamas e pro-Hezbollah caricavano impunemente le forze dell’ordine in piazza a Roma, dimostrando così icasticamente che sussistevano i motivi di ordine pubblico per non autorizzare la loro manifestazione, una sponda ben più autorevole ad Hamas, a Hezbollah e ai loro padrini in Iran è arrivata inaspettatamente da Parigi.

Le parole di Macron

Il presidente francese Emmanuel Macron ha infatti invitato gli altri Paesi a non fornire armi a Israele e confermato che la Francia non lo sta facendo: “Penso che oggi la priorità sia che si arrivi a una soluzione politica, che si smetta di fornire armi per condurre i combattimenti a Gaza. La Francia non le manda”.

“Quando chiediamo un cessate il fuoco – è il caso di Gaza, è il caso del Libano la settimana scorsa – cerchiamo di non reclamare un cessate il fuoco mentre continuiamo a fornire le armi per la guerra. Credo che si tratti solo di coerenza”.

Coerente, è coerente. Si tratta della tipica presa di posizione impulsiva, isterica, da arrogante impotente di Macron. Ricorderete altre sue sparate che si è dovuto rimangiare, dalla Nato in stato di “morte cerebrale” all’idea di inviare truppe Nato in Ucraina. E paracula: dubitiamo che in 57 anni la Francia abbia mai mandato armi a Israele. Quindi Macron annuncia di smettere di fare ciò che comunque già non stava facendo. Comodo.

Sarà divertente ora vedere come le cheerleader macroniane in Italia cercheranno di giustificare il loro idolo.

L’attacco a Israele

Un capo di stato occidentale dovrebbe riconoscere che quella israeliana non è solo una risposta al pogrom del 7 ottobre 2023. È una risposta ad un attacco multi-teatro in corso da ormai un anno da parte di forze terroristiche armate, finanziate e dirette da Teheran, il cosiddetto “Asse della Resistenza”, come ormai nessuno può negare senza coprirsi di ridicolo. Non c’è solo la minaccia di Hamas a sud. Il territorio israeliano è da un anno sotto il tiro di Hezbollah a nord, degli Houthi e delle altre milizie filo-iraniane. E dalla primavera scorsa anche direttamente dall’Iran.

Israele sta sul serio combattendo per la sua sopravvivenza. Le recenti incursioni dell’IDF nel sud del Libano hanno fatto venire alla luce i piani di Hezbollah per compiere un 7 ottobre anche nel nord di Israele.

Dovrebbe accettare un cessate il fuoco prima di aver debellato queste minacce? E con le rassicurazioni di chi? Di quale interlocutore? Di terroristi? Della missione Unifil? A proposito di Unifil, crediamo ci sia molto da indagare sul suo ruolo in questi quasi vent’anni e forse Macron teme che l’IDF lo farà, come a Gaza ha indagato sull’UNRWA.

Il messaggio di Netanyahu

Non aggiungiamo altro, c’è tutto nella durissima la reazione del premier israeliano Benjamin Netanyahu: “Israele vincerà con o senza di voi. Ma la vergogna resterà anche molto dopo che la guerra sarà vinta”.

Ho un messaggio per il presidente Macron. Oggi Israele si sta difendendo su sette fronti contro i nemici della civiltà. Stiamo combattendo a Gaza contro Hamas, (…) in Libano contro Hezbollah, (…) gli Houthi nello Yemen e le milizie sciite in Iraq e in Siria. Stiamo combattendo contro il terrorismo in Giudea e Samaria. E stiamo combattendo contro l’Iran. (…) Mentre Israele combatte le barbare forze guidate dall’Iran, tutte i Paesi civili dovrebbero stare al suo fianco. Il presidente Macron e alcuni altri leader occidentali stanno ora invocando un embargo sulle armi contro Israele. Si vergognino! L’Iran ha forse imposto un embargo a Hezbollah, agli Houthi, ad Hamas? Certamente no. L’Asse del Terrore resta insieme. Ma l’Asse che dovrebbe contrastare questa alleanza chiede un embargo sulle armi contro Israele. Che vergogna! Ma lasciatemi dire questo: Israele vincerà con o senza di voi. Ma la vergogna resterà anche molto dopo che la guerra sarà vinta. Difendendo se stesso contro le barbarie, Israele sta difendendo la civiltà contro quelli che cercano di imporre un’epoca di oscuro fanatismo su tutti noi. Statene certi: Israele combatterà finché la battaglia sarà vinta.