La Camera Usa a maggioranza repubblicana, ha annunciato ieri lo Speaker Mike Johnson, voterà entro la prossima settimana per approvare l’inchiesta per l’impeachment del presidente Joe Biden, che è già in corso, un passaggio che ne rafforzerà la legittimità. Ma non c’è alcuna possibilità che Biden venga effettivamente messo sotto accusa e tanto meno rimosso, non essendoci i numeri necessari al Congresso.
Uno degli effetti del voto, però, è che sarà più difficile (anche se non impossibile) per le agenzie dell’amministrazione Biden sottrarsi alle domande e rifiutarsi di soddisfare le richieste di informazioni del Congresso.
Pagamenti mensili a Joe
L’ultima rivelazione emersa dall’indagine in corso è che Hunter Biden inviava pagamenti mensili a suo padre, poco prima che si candidasse alla Casa Bianca, da un conto bancario che utilizzava anche per ricevere denaro dai soci d’affari cinesi. È quanto emerge dai nuovi documenti bancari ottenuti dal presidente della Commissione di vigilanza della Camera, James Comer.
“Oggi – ha dichiarato in un video condiviso su X – la Commissione di vigilanza della Camera ha rilasciato documenti bancari che mostrano che l’entità commerciale di Hunter Biden, la Owasco PC, ha effettuato pagamenti mensili diretti a Joe Biden. Non un pagamento dal conto personale di Hunter Biden, ma da un conto di una sua società che ha ricevuto pagamenti dalla Cina e da altri angoli oscuri del mondo”, ha spiegato Comer, aggiungendo che i pagamenti sono iniziati nel settembre 2018, sei mesi prima che Biden annunciasse la sua candidatura alle elezioni del 2020.
Affari con la Cina
All’epoca, il conto della Owasco di Hunter Biden riceveva pagamenti da Hudson West III, una joint venture creata con dirigenti di CEFC China Energy. Nell’autunno del 2018 stavano arrivando gli ultimi pagamenti. La Hudson infatti sembrava essere in fase di liquidazione dopo che, a marzo dello stesso anno, il fondatore e presidente della CEFC, Ye Jianming, ex magnate dell’energia legato al Partito Comunista Cinese, fu improvvisamente arrestato dalle autorità cinesi e scomparve, secondo le e-mail contenute nel laptop di Hunter.
Ye scomparve poco dopo che la sua compagnia energetica aveva promesso di acquisire una partecipazione di oltre 9 miliardi di dollari nel gigante petrolifero russo Rosneft – e dopo aver versato alla famiglia Biden milioni di dollari. In totale, le varie attività di Ye Jianming hanno inviato quasi 5 milioni di dollari a Hunter Biden attraverso la Hudson West III, come riportato dal sito investigativo Just the News.
I documenti pubblicati il 1° novembre scorso mostrano come i fondi provenienti dalla Cina abbiano portato ad un assegno di 40 mila dollari a favore di Joe Biden nel settembre 2017. Dopo l’arrivo dei 5 milioni alla Hudson nell’agosto 2017, Hunter ha proceduto a versare 400 mila dollari sul conto della Owasco e oltre 130 mila su un altro dei suoi conti aziendali. In seguito, ha trasferito 150 mila dollari al Lion Hall Group, il conto aziendale di James Biden e di sua moglie Sara. A loro volta, James e Sara Biden hanno versato 50 mila dollari sul loro conto personale e hanno poi inviato un assegno da 40 mila dollari a Joe Biden.
Biden sapeva e partecipava
Non è ancora certo quanto la Owasco abbia ricevuto dalla Hudson in prossimità del pagamento a Joe Biden del settembre 2018. Ma circa una settimana dopo il primo trasferimento, Hunter Biden ha inviato un’e-mail ad un funzionario della Hudson West e a suo zio, ordinando ulteriori bonifici al suo conto e indicando di aver ricevuto un anticipo di 35 mila dollari “la settimana scorsa”, in coincidenza con il pagamento a suo padre avvenuto una settimana e un giorno prima.
I pagamenti, accusa Comer, “fanno ora parte di uno schema che rivela che Joe Biden sapeva, partecipava e beneficiava dei piani di traffico di influenza della sua famiglia”. Dal momento che i Biden, si legge in una nota della Commissione, “hanno ricevuto milioni da società e cittadini stranieri in Cina, Russia, Ucraina, Romania e Kazakistan, Joe Biden ha cenato con i soci stranieri della sua famiglia, ha parlato con loro in vivavoce, ha preso caffè, partecipato a riunioni e, infine, ricevuto pagamenti finanziati dai rapporti d’affari della sua famiglia”.