Sanchez fa lo sconto ai terroristi dell’Eta: in 7 saranno liberi entro pochi mesi

Riduzione di pena per 44 detenuti. La misura fatta passare in Commissione Giustizia all’interno di una legge di adeguamento alla normativa Ue

3.4k 1
sanchez_stato_palestinese_npr

Elly Schlein consiglia a Giorgia Meloni di fare come il premier spagnolo Pedro Sánchez: riconoscere lo Stato palestinese. L’ho letto in un post che la segretaria del Pd ha pubblicato qualche giorno fa. A parte che sarebbe da chiederle quale Stato palestinese intenda (quello degli integralisti e terroristi di Hamas, o quello di Abu Mazen, eletto nel 2005 presidente dell’Autorità nazionale palestinese e da allora… niente più elezioni!), ma la domanda che vorrei farle è: perché prendere proprio Sánchez come esempio?

Ci vorrebbe un articolo – o un libro – per elencare tutti i disastri che ha combinato negli ultimi anni di governo: relazioni diplomatiche interrotte e/o poi riprese, alcune tuttavia no, con Marocco, Algeria, Polisario, Venezuela, Messico, Israele, solo per citare alcune nazioni.

Ma la cosa più grave sta accadendo in questi giorni con l’imminente scarcerazione dei terroristi dell’ETA (Euskadi Ta Askatasuna, responsabile dell’uccisione di oltre 850 persone). Il 18 settembre, il Congresso spagnolo ha approvato all’unanimità la modifica della legge che regola lo scambio di casellari giudiziari nell’Unione europea, con 346 voti a favore e solo quattro deputati che non hanno partecipato al voto. In apparenza, si trattava di un semplice adeguamento della normativa spagnola a quella europea.

Tuttavia, dietro questo voto si celava una mossa strategica del governo Sánchez, che ha ottenuto anche l’appoggio del Partito Popolare (PP) e di Vox per una riforma che favorisce la scarcerazione anticipata di prigionieri dell’ETA. E qui va aperta una parentesi: il PP ha fatto una figura barbina – l’aggettivo più calzante sarebbe un altro – perché ha dichiarato di non aver letto la legge che esso stesso sta criticando. Votano quello che non leggono. Sánchez ride e le vittime del terrorismo piangono. Insieme a molti altri spagnoli.

Secondo El Confidencial, il governo ha inserito una modifica voluta da Bildu (partito basco pro-ETA), destinata a ridurre la pena di circa 44 detenuti dell’ETA incarcerati in Francia. Il donchisciottesco Josep Borrell muto. Tra questi, Francisco Javier García Gaztelu, noto come Txapote, responsabile dell’omicidio del politico (PP) Miguel Ángel Blanco, potrebbe vedere la sua pena ridotta di sei anni.

Que te vote Txapote”, è lo slogan cantato contro Sánchez da chi, durante le ultime elezioni legislative, scongiurava un nuovo governo basato su patti scellerati tra Partito Socialista e indipendentisti catalani e baschi: il “governo Frankenstein” lo chiamano, ora che il leader socialista ce l’ha fatta proprio grazie agli indipendentisti. L’Associazione delle vittime del terrorismo (AVT) stima che 44 terroristi vedranno le loro pene ridotte di 400 anni complessivi e sette di loro saranno liberati entro pochi mesi.

La modifica è stata introdotta durante il passaggio della legge in Commissione Giustizia, senza destare sospetti tra i partiti. Due emendamenti fondamentali erano già stati approvati: l’abrogazione di una norma introdotta dal governo Rajoy per impedire ai condannati prima del 2010 di beneficiare di conteggi più favorevoli, e una modifica all’articolo 14.1 della legge, che equipara le condanne definitive pronunciate in altri Stati membri dell’Ue a quelle spagnole, con effetti anche sull’esecuzione della pena.

Nonostante il voto favorevole, Vox si è poi astenuto, criticando l’accordo come un cedimento del governo agli interessi di Bildu, uno degli alleati chiave del governo Sánchez insieme agli indipendentisti catalani (circa un mese fa, il ricercato catalano Puigdemont è riuscito a entrare ed uscire tranquillamente dalla Spagna, dove sulla testa dell’ex leader catalano pende un mandato di arresto). E dove è stata posizionata una bomba anni fa proprio da questi signori che il governo Sánchez farà uscire prima di galera. Sono a circa 150 metri da dove anni fa piazzarono una bomba gli etarras, vicino a un tribunale e una scuola (l’ordigno sarebbe dovuto esplodere proprio durante l’uscita degli alunni). Schlein invece è abbastanza lontana dalla realtà.

Seguici sui nostri canali
Exit mobile version