Esteri

Scandalo Wikipedia: un gruppo di editor sta riscrivendo le voci contro Israele

Da enciclopedia libera a megafono di propaganda pro-pal. Smascherata operazione per rimodellare la percezione del conflitto israelo-palestinese: alterati migliaia di articoli

Israele bandiera © CreativePhotoCorner tramite Canva.com

In tempi recenti, diverse ricerche e analisi hanno dimostrato come Wikipedia, pur essendo nata come un enciclopedia digitale aperta a tutti e con l’obbligo dell’imparzialità, si sia sempre più spesso prestata a riflettere i pregiudizi degli utenti che vi creano e modificano contenuti, rivelando un bias politico sbilanciato a sinistra. Tanto che persino il suo co-fondatore Larry Sanger, intervistato nel luglio 2021 dalla testata online UnHerddisse che la sua creazione non era più affidabile.

Tale pregiudizio è diventato particolarmente evidente nelle pagine dedicate a Israele e al popolo ebraico: dopo che già nel marzo 2024 una ricerca condotta dall’accademica israeliana Shlomit Aharoni Lir e pubblicata dal World Jewish Congress, dal titolo The Bias Against Israel on Wikipedia, ha rivelato un forte sbilanciamento contro lo Stato ebraico da parte dell’enciclopedia, ulteriore conferma è giunta di recente dal giornalista investigativo americano Ashley Rindsberg, che in una recente inchiesta ha smascherato un’operazione coordinata da parte di un gruppo di utenti di Wikipedia per rimodellare la percezione del conflitto israelo-palestinese.

Intervistato a inizio dicembre dalla rivista Algemeiner, Rindsberg ha dichiarato che questa campagna telematica ha “cambiato quello che sembra essere il volto non solo del conflitto israelo-palestinese, ma dell’intera giustificazione e legittimità del diritto di Israele a esistere, che è il loro vero obiettivo”.

Pulizia ideologica

Nel report, pubblicato ad ottobre dalla testata digitale Pirate Wires, Rindsberg ha messo in luce una coalizione di circa 40 editor di Wikipedia che ha sistematicamente alterato migliaia di articoli per spostare l’opinione pubblica contro Israele. Questi individui, agendo in maniera coordinata, hanno eseguito circa 850.000 modifiche su quasi 10.000 articoli legati al conflitto, spostando sottilmente il fondamento ideologico dei contenuti relativi a Israele, ai palestinesi e più in generale alla geopolitica del Medio Oriente. Nell’inchiesta si legge:

Questi sforzi hanno un successo notevole. Digita “Sionismo” nella casella di ricerca di Wikipedia e, a parte l’articolo principale sul sionismo (e una pagina di disambiguazione), il riempimento automatico restituisce: “Sionismo come colonialismo dei coloni”, “Sionismo nell’era dei dittatori” (in titolo del libro di un trotskista filo-palestinese), “Sionismo dal punto di vista delle sue vittime” e “Razzismo in Israele”.

Le modifiche in questione spaziano dalla rimozione dei legami tra la storia ebraica e la terra di Israele all’omissione di riferimenti alle atrocità commesse durante l’attacco condotto da Hamas nel sud di Israele lo scorso 7 ottobre, tra cui, in modo più eclatante, riferimenti a stupri e altri atti di violenza sessuale.

Gli editor filopalestinesi hanno anche ripulito articoli su personaggi storici controversi, tra cui quelli legati alla Germania nazista, come il Gran Mufti di Gerusalemme Haj Amin al-Husseini, oltre ad aver diluito i riferimenti alle violazioni dei diritti umani da parte del regime iraniano.

In un articolo sugli “ebrei”, ad esempio, un editor ha rimosso la frase “Terra di Israele” da una frase sull’origine del popolo ebraico, del quale si cerca di negare il legame storico con la terra in cui vivevano prima della distruzione del Secondo Tempio.

Tech for Palestine

L’operazione è stata appoggiata da Tech for Palestine, un gruppo filopalestinese. Secondo l’indagine di Rindsberg, il gruppo lavora in tandem con editor veterani di Wikipedia per eseguire campagne di editing coordinate. Gli editor lavorano quindi in coppia o in trio nel tentativo di non essere smascherati.

Tech for Palestine ha creato un canale dedicato, Wikipedia Collaboration, allo scopo di semplificare i loro sforzi. L’iniziativa prevedeva il reclutamento di volontari, che andavano guidati attraverso sessioni di orientamento ben strutturate. Il messaggio di benvenuto del canale ha evidenziato il suo intento con questa domanda: “Perché Wikipedia? È una risorsa ampiamente accessibile e il suo contenuto influenza la percezione pubblica”.

Una editor veterana conosciuta come Ïvana, il cui nome utente presenta come logo un triangolo rosso (simbolo spesso utilizzato dai filopalestinesi per identificare e prendere di mira gli ebrei), è stata nominata esperta di Wikipedia del canale. L’influenza del gruppo si estende oltre gli articoli relativi al conflitto, includendo anche profili di celebrità, con l’obiettivo di amplificare narrazioni vicine alle loro posizioni e di mettere a tacere le critiche verso organizzazioni terroristiche come Hamas e Hezbollah.

Percezione alterata

Milioni di lettori vengono influenzati da questa campagna. Siccome gli articoli di Wikipedia sono spesso in cima ai risultati dei motori di ricerca, e in particolare di Google, questi cambiamenti dettano di fatto la percezione che l’opinione pubblica mondiale ha del conflitto israelo-palestinese. “Milioni e milioni di persone vengono imbottite di informazioni che sono state essenzialmente prodotte da un gruppo di 40 redattori pro-Palestina che agiscono in modo coordinato”, ha detto Rindsberg ad Algemeiner.

Gli effetti sono molteplici. Il modello di Wikipedia di editing aperto e guidato da una comunità di utenti si basa sul presupposto della buona fede. Alterando narrazioni storiche e omettendo dettagli chiave, non stanno semplicemente influenzando le opinioni, ma stanno attivamente rimodellando la realtà per un pubblico globale ignaro di queste dinamiche e, in questo caso, come ha detto Rindsberg, “alterando completamente il modo in cui il mondo vede il conflitto e la regione”.

Dopo la pubblicazione dell’inchiesta del Pirate Wires, l’utente filopalestinese Ïvana ha dichiarato di essere stata “convocata” dal Wikipedia’s Arbitration Committee, e per le sue violazioni rischia un potenziale ban a vita dalla piattaforma. Rindsberg ha affermato che sono state avviate anche altre indagini in seguito alla pubblicazione dell’articolo.

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