Se un fatto, una notizia, disturba le narrazioni della sinistra, si fa di tutto per oscurare, nascondere, tacere, distrarre. I media mainstream entrano in modalità riduzione del danno. Ed ecco che la notizia, ammesso che venga riportata, finisce a pagina 20 o giù di lì, o nei titoli si omettono informazioni di contesto.
La terribile violenza sessuale di gruppo su una 13enne a Catania è l’ennesima dimostrazione di questo schema. Gli assalitori non sono italiani, non c’è un Filippo Turetta, sono sette giovani egiziani, minorenni o poco più che maggiorenni. I giornaloni hanno a malapena riportato la notizia, nei titoli è stato ovviamente omesso il riferimento alla nazionalità.
E le femministe?
Per quella ragazzina di Catania non vedrete sfilare manifestanti al grido “bruciate tutto”, non leggerete articoli né ascolterete prediche sul “patriarcato” e il “privilegio bianco”. Patriarcato che come abbiamo osservato su Atlantico Quotidiano per il caso di Giulia Cecchettin, non esiste più in Italia ma esiste eccome in tutti i Paesi da cui stiamo importando giovani maschi adulti a ritmi da invasione e sostituzione etnica.
No no, dopo aver accusato tutti i maschi bianchi italiani, “figli sani del patriarcato”, le femministe di Non una di meno già mettono le mani avanti: “No alle strumentalizzazioni”, “respingiamo letture xenofobe“. E il ministro dell’istruzione Valditara, li ha previsti corsi di “educazione sentimentale” per gli stranieri che sbarcano a Lampedusa?
Uno stupro resta uno stupro, che a commetterlo siano italiani o stranieri. La nazionalità c’entra, però, quando si guardano le statistiche ufficiali. Come noto, gli stranieri commettono reati in percentuali doppie, quadruple rispetto agli italiani, in alcuni casi 7 volte tanto. In particolare, il 40 per cento delle violenze sessuali pur essendo il 7-8 per cento della popolazione.
Minori non accompagnati
Uno stupro è uno stupro, ma quando chi lo commette è entrato illegalmente e non avrebbe dovuto avere titolo a trovarsi nel nostro Paese, allora inevitabilmente il tema si pone. Molto improbabile che abbia diritto all’asilo chi arriva illegalmente in Italia dall’Egitto. Ma in questo caso, come ha scritto in una nota la procura, “tutti gli stranieri si trovavano sul territorio nazionale poiché entrati in Italia da minorenni, e in forza della legislazione vigente, accolti in strutture”. “In ragione della minore età, vige il divieto di espulsione con la possibilità del rilascio da parte della questura del permesso di soggiorno fino al compimento della maggiore età”.
Il caso di Catania dovrebbe quindi riaprire la questione dei migranti “minori non accompagnati” a cui i governi di sinistra hanno garantito di fatto licenza di immigrazione illegale con due leggi del 2015 e 2017. Non si possono respingere, non si possono espellere, hanno ogni tutela e un’accoglienza “rafforzata”, molto difficilmente si può accertarne l’età e comunque non contro la loro volontà.
Non sorprende che spesso siano finti minorenni, che si dichiarino tali proprio perché sanno di non poter essere espulsi, anche se non hanno diritto alla protezione internazionale. E anche quando minorenni, non stiamo certo parlando di bambini, ma di teenager. Al 31 agosto 2023 in Italia erano in tutto 22.599, in maggioranza maschi (87,6 per cento) e per oltre l’82 per cento di età uguale o superiore ai 15 anni, quasi la metà di 17 anni. Chiaro il giochino. In troppi si dichiarano minori per approfittare delle tutele italiane: permesso di soggiorno garantito e rinnovabile anche dopo i 18 anni, vitto, alloggio, istruzione e assistenza sanitaria gratuite.
La legge Zampa
La legge Zampa del 2017 sui minori non accompagnati è una di quelle normative che un governo di destra avrebbe dovuto cancellare appena in carica. Cosa prevede? Divieto assoluto di respingimento. Divieto di espulsione. Particolarmente laboriosa e per nulla automatica la procedura per l’accertamento dell’età. Non può essere chiesta la collaborazione delle autorità diplomatico-consolari qualora il minore abbia avanzato domanda di protezione internazionale. Solo il Tribunale per i Minorenni può disporre l’accertamento tramite esami sanitari.
Solo il decreto immigrazione e sicurezza dell’ottobre scorso ha previsto l’espulsione in caso di false dichiarazioni e introdotto la possibilità per l’autorità di pubblica sicurezza di disporre esami per l’accertamento dell’età, ma solo in presenza di una emergenza sbarchi. Insomma, se ti dichiari minore, l’immigrazione illegale in Italia è di fatto legalizzata.