Commenti all'articolo Berlinguer, la grande illusione: un “profeta del nulla”
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21 Commenti
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Patrizia
1 Novembre 2024, 11:45 11:45
Una lucida e coraggiosa analisi storica di un equivoco politico.
Nedo Micci
1 Novembre 2024, 2:34 2:34
Il paradosso dei paradossi : oggi l’ex colonnello del KGB , capo della stazione di Dresden , allevato nella Russia sovietica e superkommunista – certo Putin – e’ diventato il faro di tutti i DESTRI europei…a cominciare dal noto kazzaro verde e Orban.Strana la storia eh…
Alberto
31 Ottobre 2024, 17:05 17:05
Sarà, ma credo che di politici dello spessore dei politici della prima Repubblica, Berlinguer compreso, ne avvremmo molto bisogno anche oggi (lungo tutto l’ arco parlamentare).
Nicolò
31 Ottobre 2024, 16:39 16:39
Di Berlinguer, come di tutti i comunisti, non ho mai sopportato la pretesa di volere essere visti come “diversi”. Il degrado dell’Italia è iniziato proprio dal compromesso storico tra la DC e il PCI, due partiti i cui riferimenti e fonti di ispirazione erano fuori dai confini nazionali.
Alberto Molteni
31 Ottobre 2024, 15:25 15:25
Analisi che mi trova pienamente d’accordo e che è stata oggetto di discussione con un amico moroteo che pensa ancora che le decisioni del PCI fossero autonome e non dettate da ciò che si era deciso a Yalta. Gli eredi di quel PCI con sono che sbiadite comparse di un inutile commedia.
Una lucida e coraggiosa analisi storica di un equivoco politico.
Il paradosso dei paradossi : oggi l’ex colonnello del KGB , capo della stazione di Dresden , allevato nella Russia sovietica e superkommunista – certo Putin – e’ diventato il faro di tutti i DESTRI europei…a cominciare dal noto kazzaro verde e Orban.Strana la storia eh…
Sarà, ma credo che di politici dello spessore dei politici della prima Repubblica, Berlinguer compreso, ne avvremmo molto bisogno anche oggi (lungo tutto l’ arco parlamentare).
Di Berlinguer, come di tutti i comunisti, non ho mai sopportato la pretesa di volere essere visti come “diversi”. Il degrado dell’Italia è iniziato proprio dal compromesso storico tra la DC e il PCI, due partiti i cui riferimenti e fonti di ispirazione erano fuori dai confini nazionali.
Analisi che mi trova pienamente d’accordo e che è stata oggetto di discussione con un amico moroteo che pensa ancora che le decisioni del PCI fossero autonome e non dettate da ciò che si era deciso a Yalta. Gli eredi di quel PCI con sono che sbiadite comparse di un inutile commedia.
Ai comunisti piace essere perdenti, sn masokisti!