Politica

Caso Vannacci: chi ha dato alla sinistra il diritto di rilasciare patenti morali?

Oggi chi affronta temi “scomodi” viene additato, messo alla gogna, dichiarato omofobo. Opinioni discutibili ma libertà d’espressione da garantire

Libro Generale Vannacci

La bomba di mezza estate non è la grande calura dei 40°, ma il libro del generale Roberto Vannacci, autoprodotto, che ha smosso (come sempre accade) il sangue già accaldato di chi (da sempre) non attende che un motivo, un pretesto per saltare alla gola della vittima.

Parlo di vittima, sì. Perché se è vero, come è vero, che chi indossa una divisa è rappresentante dello Stato e di tutti i suoi cittadini, è anche vero che in uno stato di diritto la libertà di pensiero, di parola e di espressione, deve essere sempre consentita. I veti e le epurazioni, che proprio chi sale oggi sul podio con il dito puntato, dice di aver sempre combattuto, appartengono ad altri sistemi.

Gogna se non sei di sinistra

Cosa ha scritto di così orribile e condannabile questo generale? Ciò che tanti pensano, ciò che (alla fine) è realtà. Solo che lui non ha un cognome di sinistra, non si chiama Murgia o Saviano, che ripetutamente si sono espressi con toni ben peggiori nei confronti di valori importanti come famiglia, babbo e mamma, la società “mafiosa e corrotta”, attaccando lo Stato e le istituzioni con ogni qualsivoglia pretesto. Offendendo direttamente chi non era dalla loro parte. Loro potevano, loro hanno questa libertà concessa.

No, lui è un generale dell’esercito (e quindi di destra?). Non può. È un preconcetto. Perché molti che oggi si agitano e usano parole forti, neppure hanno letto il suo libro, ma non perdono tempo ad accodarsi come sciame ben diretto con chi lo ha già condannato e avviato alle scale per la ghigliottina.

Chi affronta temi “scomodi” viene additato, messo alla gogna, dichiarato omofobo. Opinioni discutibili? Certo. Ogni opinione lo è. Grazie al cielo siamo (ancora) in democrazia. Ma da qui a pensare di destituire un generale e porlo sulla graticola perché si è espresso in modo spassionato e sincero su certi temi, ne corre.

Diversità e odio

Temi come la lobby Lgbtq? Esiste. Tanto che la sinistra non perde giorno a rincarare la dose per accattivarsela. Quasi quasi oggi c’è da fare manifestazioni per dichiararsi etero, razza in estinzione.

Siamo diversi? Sì. Tutti noi lo siamo: uomo, donne, culture, provenienze. Diversi non significa inferiori o superiori, significa semplicemente avere peculiari caratteristiche proprie differenti. No, pare non debba esistere più nemmeno la possibilità della differenza. Diventa addirittura spregevole sottolinearla. Ma è proprio la sovra-rappresentazione di questa identità a creare le discriminazioni.

Temi come l’odio? L’odio per chi stupra, uccide, fa del male, è da condannare? Non direi. È umano. Ne vorrei vedere più di uno a subire un delitto o un oltraggio fisico, a regalare dei fiori. Ma non si deve dire.

Parlare di privilegi e attenzione sociale per gli omosessuali è omofobia? No, è la fotografia del nostro tempo. Ciò non significa che non debbano avere stessi diritti e doveri, ma indubbiò è che essi stessi si sentano “diversi” altrimenti non sfilerebbero nei Gay Pride, e non rivendicherebbero continuamente la loro identità.

Patenti morali

Oggi c’è più che mai, in aumento epocale, questo politically correct che a tutti (specie i politici) mette paura, perché sappiamo benissimo che ogni parola espressa può diventare boomerang di ritorno per chi lo esterna. E allora che si fa? Si pensa, ma non si dice. E se qualche coraggioso osa farlo, lo si crocifigge. O peggio, lo si dà in pasto ai leoni con “card” ben studiate, con frasi estrapolate, che sembrano forti ma se collegate ad un discorso completo verrebbero meglio comprese.

Si agitano i social e chi, dietro ad ogni profilo, traina il pensiero unico. Già. Perché una certa parte politica urla al pericolo della libertà di pensiero, quando è la prima a cercare di impedirlo. Ma, perdonatemi, la libertà di espressione e di pensiero vale solo se sei appartenente alle correnti di sinistra?

Chi ha dato alla sinistra il diritto di rilasciare patenti morali su ciò che un cittadino può scrive o meno in un libro? Che vogliamo fare, un rogo di tutti coloro che non la pensano come loro? Giammai. Liberale e liberista sempre.

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