Commenti all'articolo Dobbiamo davvero preoccuparci del “partito dell’astensione”?

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Tiziano
Tiziano
3 Febbraio 2024, 9:15 9:15

Io votavo finché ho visto che, se vinceva A, comandava ancora B, con una forma di dittatura bifida non passante dalle urne, ma da tutto il resto, a iniziare dai media. È sempre più così: il “più giusto” sta sostituendo pericolosamente il “più votato”. Il Green Pass Rafforzato fu il colpo di grazia.

Alberto Molteni
Alberto Molteni
2 Febbraio 2024, 9:46 9:46

I referendum svizzeri che riguardano temi che poi entrano nella Costituzione vengono approvati o negati da una partecipazione che non arriva mai al 30%.

b.g.
b.g.
1 Febbraio 2024, 16:21 16:21

io voto nullo da almeno 40 anni, un po’ perché sinceramente non ho ancora trovato un solo politico o partito che mi rappresenti, o che senta degno della mia fiducia, e un po’ perché di lasciare la scheda bianca NON MI FIDO, semplicemente.

Sertorio
Sertorio
31 Gennaio 2024, 22:16 22:16

Funziona male e infatti quelle anglosassoni sono democrazie sui generis, con buona pace dell’anglofilia.E comunque pure loro sono andati a votare quando si decide a per uscire dall’UE o per Trump e Clinton.

Gaetano79
Gaetano79
31 Gennaio 2024, 21:32 21:32

Prima di esprimere giudizi, dovremmo individuare in quali fasce sociali sono concentrati gli astensionisti. Over 60/70/80? Under 25/30/35? Anziani ricoverati nelle RSA? Studenti/lavoratori fuorisede? Oriundi con cittadinanza aquisita ius sanguinis, pur non conoscendo la cultura italiana?

Nicolò
Nicolò
31 Gennaio 2024, 18:00 18:00

Certo che dobbiamo preoccuparci, perchè la democrazia presuppone la partecipazione della grande maggioranza alla determinazione delle scelte politiche. In mancanza di ciò la democrazia entra in crisi e si apre la strada per forme autoritarie, o peggio totalitarie.