Brevi noterelle per un massacro, elettorale: il massacro di Scholz e Macrone, per tacer dei Verdi.
Le destre prossime al potere
Pure se del tutto atteso, esso giunge talmente clamorosamente ampio, da aver già costretto Macrone a sciogliere la propria Assemblea Nazionale e convocare nuove elezioni il prossimo 30 giugno e 7 luglio. Quanto a Olaf Scholz, egli dovrà seguire, in un modo o nell’altro.
Ciò comporta la prossima ascesa al potere di due destre. In Francia del RN della altalenante Marine Le Pen; in Germania della CDU/CSU.
Germania
Circa la CDU/CSU dell’ottimo Friedrich Merz, già avversario interno della pessima Merkel, egli ha allontanato il proprio partito dal putinismo e dal gretinismo abbastanza da lasciarci piuttosto tranquilli. Senza contare il suo atteggiamento francamente scettico rispetto a Leuro: una chance in più, perché il riarmo che attende l’Europa sia finanziato con monete nazionali, d’altronde l’unica soluzione possibile.
Posizioni, quelle di Merz, che fanno il paio con quelle dell’altro conservatore recentemente salito al potere: l’ottimo Geert Wilders, ormai a capo di un Paese – l’Olanda – tutt’altro che secondario, tutt’altro che ininfluente.
Il problema, semmai, è che Merz potrebbe aver bisogno del sostegno di qualche alleato, al limite della assai altalenante AfD: un partito certamente lontano dal gretinismo ma, purtroppo, decisamente vicino al putinismo. Vedremo se saprà rinunciarvi, melonizzandosi, così consentendo a Berlino un governo No Migranti – No Greta – No Euro; oppure se non saprà melonizzarsi, condannandosi all’irrilevanza.
Francia
Circa il RN di Marine Le Pen e del di lei uomo di punta Jordan Bardella, esso pure è certamente lontano dal gretinismo ma, purtroppo, abbastanza vicino al putinismo. Ancorché in misura meno marcata della AfD e avendo mostrato, recentemente, alcune timide evoluzioni osservate con scetticismo pure dal Financial Times e da The Economist.
Pure qui, vedremo se saprà rinunciarvi, melonizzandosi, così consentendo pure a Parigi un governo No Migranti – No Greta – No Euro; anche se le chance sono maggiori che in Germania, in quanto maggiormente a portata di mano sono la prospettiva e le necessità del potere.
Certo, ci sono ancora delle elezioni politiche nazionali da vincere. Ma qui ella può contare sul proprio essere l’unica alternativa all’establishment parigino incarnato da Macrone e, ormai, apparentemente rigettato dal corpaccione grosso del popolo francese … che è sempre un gran Popolo.
Commissione leuropea
Resterebbe da dire della Commissione leuropea. Come scrivemmo, “a menare le danze saranno i vincitori delle elezioni. Cioè, anzitutto, il PPE che non ha intenzione di venire incontro ai due sconfitti [Macrone & Scholz]. Senza dimenticare l’ottimo Geert Wilders” e senza dimenticare Giorgia Meloni la quale “davvero non pare fuori dai giochi”.
Perciò, “c’è molta ironia nella circostanza che quella stessa Ursula Von der Leyen, un tempo emblema de leuropeismo anti-sovranista (la “maggioranza Ursula”), possa gestire una maggioranza che disfa il gretinismo e quanto de Leuropa ostacola l’atlantismo. Ma la storia è usa a rivelare simili sorprese”. Se non sarà Von der Leyen, sarà comunque una parente sua. Poco importa chi, in fondo.
Finis Leuropae
Ad importare e parecchio, invece, è la maturata ostilità che un governo Le Pen provocherà in Germania: sino a rendere finalmente impossibile la continuazione del compromesso franco-tedesco, basato sulla continuazione di infiniti deficit commerciali francesi continuamente rifinanziati dal risparmio tedesco. Tradotto: sino a rendere impossibile la continuazione de Leuro.
Chissà, forse davvero ci troveremo con tutta l’Europa che conta retta da governi No Migranti – No Greta – No Euro e impegnati nel riarmo atlantico: seriamente, cioè pagandolo con la propria moneta nazionale. Con la benedizione del presidente della Potenza unica nostra amica vera, Donald Trump.
Lunga vita all’Europa ed all’Occidente
Sarebbe l’unico modo di tenere in piedi quel che dell’Europa vale la pena di tenere in piedi: il mercato unico, la libera circolazione delle merci e delle persone. Pensionando definitivamente quel cesso de Leuropa, che tanto male ha fatto a noi Italiani, negli ultimi 25 anni.
E sarebbe la miglior risposta alle sfide dell’epoca nostra. In quanto dimostrazione che l’Occidente non si può sconfiggere, perché è formato da democrazie e i popoli liberi e sovrani rinascono sempre dalle proprie ceneri.
E che il Popolo italiano col suo governo sia stato convintamente ed in grande anticipo della partita, è per noi motivo di intima gioia.