Riceviamo e volentieri pubblichiamo questo intervento di Graziella Galeasso, candidata alle elezioni per il Consiglio regionale della Lombardia per la Lista Fontana Presidente Lombardia Ideale
Gentile Direttore,
oltre 5 anni fa noi lombardi – con i vicini veneti – ci siamo recati alle urne per votare a larga maggioranza in favore di una maggiore autonomia per la nostra regione. Ora, finalmente, grazie soprattutto all’impegno del governo e del presidente Fontana, quel momento sta arrivando.
Autonomia è responsabilità
In realtà, la parola “autonomia” è stupenda perché evoca responsabilità e saper fare da soli le cose che più sono di nostro interesse. Quello che in questi anni abbiamo chiesto noi lombardi è semplice: fare di più con le nostre risorse per gestire meglio la nostra regione. Non si è mai trattato di chiedere più soldi a Roma, ma di fare all’interno della Lombardia quello che il nostro buon governo ci consente di fare.
L’autonomia non è contro nessuno. Men che meno contro il Sud. Anzi, è un’opportunità anche per tutte quelle amministrazioni ambiziose nelle regioni meridionali che vorranno, un giorno, aderire alla procedura, prevista dalla nostra Costituzione, per ottenere una maggiore autonomia e più materie sotto la loro competenza. Perché autonomia vuol dire anche premiare chi governa meglio.
Regole rispettate
In questi anni sono state dette fin troppe cose contro il tentativo della Lombardia di governarsi sempre meglio. È stato pure detto che il ddl presentato dal ministro Roberto Calderoli distruggerebbe l’Italia, e che, avvierebbe, di fatto, il separatismo. Nulla di tutto ciò è vero.
A differenza del caso catalano, prima il presidente Roberto Maroni e poi il presidente Attilio Fontana, hanno seguito norme e procedure stabilite dalle leggi ordinarie e dalla nostra legge fondamentale – la nostra Costituzione – in accordo con i successivi governi, le prefetture locali, la conferenza stato-regioni e in sede di conferenza delle regioni.
I danni del centralismo
Se l’Italia è in sofferenza non è certo per la dispersione del potere periferico, ma per un centralismo che nel corso degli anni ha mal servito i nostri cittadini.
Da imprenditrice, cosa vorrebbe dire per la Lombardia e le sue imprese avere maggiore autonomia? Innanzitutto, avere la possibilità di ridurre la burocrazia. La Giunta Fontana ha già fatto tanto rispetto alle sue competenze in questi anni, ma avere più libertà d’azione significa potere fare ancora di più.
Modello lombardo
La Lombardia è già la regione italiana che costa di meno in assoluto: a ogni suo cittadino chiede, infatti, 1.400 euro in meno rispetto alla media nazionale. C’è un modello lombardo virtuoso che vogliamo implementare per ridurre sempre di più sprechi, inefficienze e diseconomie.
Se sarò eletta mi impegnerò – accanto del presidente Fontana – per far sì che l’autonomia si traduca in realtà, mettendomi al servizio dei cittadini lombardi.