Abbiamo parlato anche noi di Atlantico Quotidiano, nei giorni scorsi, delle prospettive di un centrodestra europeo all’indomani delle prossime elezioni europee del 2024, esito ancor più auspicabile dopo l’approvazione della inquietante legge per il “ripristino della natura”. Ne abbiamo voluto parlare con Marco Zanni, eurodeputato della Lega e, in qualità di capogruppo di Identità Democrazia (il gruppo a cui sono iscritti anche gli eurodeputati di Rassemblement National della Le Pen e di Alternative für Deutschland), tra coloro che sono chiamati a provarci, a tessere la difficile tela di un centrodestra europeo.
Modello italiano anche in Europa
TOMMASO ALESSSANDRO DE FILIPPO: Quali sono le prospettive della Lega in vista delle elezioni europee? Su quali temi punterete in campagna elettorale?
MARCO ZANNI: Il messaggio che emerge dalle recenti elezioni nazionali in diversi Paesi europei è inequivocabile e dimostra la chiara volontà di poter finalmente avere a Bruxelles una maggioranza diversa, non più succube dei diktat di Sinistra e Verdi.
In ottica 2024 guardiamo proprio al modello italiano per garantire un’alternativa credibile anche nell’Ue, con un centrodestra unito che possa governare con pragmatismo ed essere determinante per i nuovi assetti degli organismi sovranazionali.
Sarà una campagna elettorale che per la Lega e il gruppo ID verterà su alcuni temi fondamentali, come la difesa delle frontiere esterne e una revisione completa delle follie di una transizione verde forzata nei tempi e nei modi, che rischia di compromettere il tessuto economico e sociale del Vecchio Continente.
PPE ondivago
TADF: A cosa si deve l’ostilità di altri partiti e gruppi di centrodestra nei confronti di ID, il vostro gruppo europeo di appartenenza?
MZ: Il comportamento ondivago del PPE rende difficile rispondere a questa domanda: tramite dichiarazioni alla stampa vengono posti veti e diktat sui nostri alleati di RN e AfD, ma nei fatti i Popolari collaborano con il nostro gruppo da diverso tempo.
Nelle ultime settimane il PPE ha chiesto e ottenuto i voti di tutto il gruppo ID (RN e AfD inclusi) per contrastare assieme ai colleghi Conservatori e Liberali il Green Deal delle sinistre, riuscendo per la prima volta in questa legislatura e ribaltare una maggioranza troppo sbilanciata su tematiche che non sono certo prioritarie, nemmeno per il PPE, che da principale gruppo parlamentare si trova spesso a dover inseguire (e subire) posizioni altrui.
RN e AfD maturati, pronti a governare
TADF: Cosa risponde a chi ritiene che alcuni vostri alleati (RN e AfD, appunto) hanno delle posizioni relative all’Ue e ai rapporti con la Russia incompatibili con la responsabilità di governo dell’Unione?
MZ: Il Rassemblement National di Marine Le Pen è stabilmente primo partito in Francia, come i nostri alleati di FPOE lo sono in Austria, e i tedeschi di AfD costituiscono ormai il secondo partito in Germania, rappresentando quindi una fetta considerevole di cittadini ed elettori che non sono certamente estremisti o filorussi.
Il rinnovo dell’Assemblea Nazionale in Francia lo scorso anno o alcune recenti elezioni in Germania sono la dimostrazione che questi partiti, seppur “giovani”, stanno maturando e pertanto sono pronti a governare, come del resto fa da decenni la Lega in Italia o FPOE in Austria.
In seguito all’invasione russa dell’Ucraina le posizioni dei nostri alleati sono cambiate molto, con una visione critica verso le politiche imperialistiche di Putin. Non dobbiamo certo ricevere patenti di affidabilità da coloro che prendevano i soldi dal Qatar e facevano affari con Mosca, accusando falsamente gli avversari politici.
Lega fuori dal gruppo ID?
TADF: In caso di impossibilità di entrare in una nuova maggioranza con il vostro gruppo, la Lega sarebbe disposta ad uscirne per avvicinarsi a Conservatori o Popolari in maniera autonoma?
MZ: Fuoriuscire dal gruppo ID? L’ipotesi non è all’ordine del giorno. Sicuramente da parte nostra non esiste una rigidità ideologica che ci vincola, ma la vera sfida è quella di lavorare per creare una fazione politica all’interno del Parlamento europeo che unisca tutte le forze che condividono una certa visione di Europa.
Il rapporto con i nostri alleati è consolidato e il lavoro che stiamo portando avanti viene riconosciuto anche dagli altri gruppi, con cui collaboriamo in maniera sempre più stretta. Con i partiti che compongono il gruppo ECR in particolare c’è un dialogo costante e una visione comune sul futuro dell’Europa, che speriamo anche altri vogliano condividere, poiché solo restando uniti possiamo riuscire ad avere la massa critica per contrastare le sinistre ecofanatiche di Bruxelles.
Governo Meloni a rischio?
TADF: Una chiusura totale da parte dei vostri alleati in Europa avrebbe ripercussioni sulla stabilità della maggioranza di governo in Italia?
MZ: Il governo sta lavorando bene, e lo vedremo ancora meglio nei prossimi mesi che ci aspettano prima dell’appuntamento elettorale europeo. Gli elettori ci hanno dato un mandato chiaro, non certo per essere asserviti a decisioni controproducenti prese in Europa.
Non credo che nel 2024 i nostri alleati vogliano sedersi al tavolo assieme a chi ha messo a rischio i risparmi, la casa e anche l’alimentazione degli italiani, perché in quel caso saranno altri a doverne rendere conto, non certo noi della Lega che abbiamo le idee assolutamente chiare in merito.