ICcriteri di composizione delle liste elettorali del suo partito, il programma di governo, la collocazione internazionale dell’Italia, sono i principali temi trattati dell’intervista al deputato di Forza Italia Alessandro Battilocchio.
Le candidature
TOMMASO ALESSANDRO DE FILIPPO: La composizione delle liste elettorali del suo partito ha sollevato polemiche interne. In base a quale criterio sono stati ricandidati o scelti i possibili nuovi innesti?
ALESSANDRO BATTILOCCHIO: Sono dinamiche fisiologiche, soprattutto con il taglio del numero dei parlamentari. Come affermato dal presidente Silvio Berlusconi e da Antonio Tajani, tutti coloro che ci metteranno la faccia, anche in sfide difficili, saranno sostenuti e valorizzati, sia nella vita del partito, sia in altre competizioni.
Vedo una squadra azzurra pronta alla battaglia del 25 settembre, che rappresenterà un momento davvero importante per il nostro Paese.
Il programma
TADF: Quali sono i principali punti del vostro programma elettorale?
AB: Forza Italia ha presentato un programma di governo comune con gli alleati e poi delle proprie proposte specifiche: idee che stiamo iniziando a promuovere sui territori e che rappresentano la nostra identità.
Particolare attenzione alla necessità di una seria riforma fiscale, che alleggerisca l’ormai insostenibile pressione attuale, di una vera semplificazione burocratica, di una rinnovata azione proattiva per le infrastrutture che servono al Paese, di una giustizia finalmente imparziale e di maggiore sicurezza.
Creare nuovo lavoro: deve essere questa la bussola che ispira tutte le politiche attive per l’occupazione e lo sviluppo, superando le attuali difficoltà. Inoltre, serve porre sempre più la persona al centro delle politiche di governo: ridare fiducia ai giovani, stare vicino alle famiglie, sostenere attivamente anziani, fragili e diversamente abili.
Una nuova politica energetica, senza paraocchi ideologici, che consenta all’Italia in prospettiva di raggiungere autonomia in questo settore. Inoltre, presentiamo agli elettori idee su scuola, cultura, turismo, agricoltura.
Tanti ambiti, dunque, che abbiamo affrontato attraverso proposte articolate specifiche per le quali sono indicate le necessarie coperture. Non un libro dei sogni, ma un’idea di Italia che guarda al futuro.
Il premier
TADF: In caso di trionfo elettorale di Fratelli d’Italia, sareste pronti ad appoggiare il nome di Giorgia Meloni come premier?
AB: Non vedo davvero alcun problema in tal senso. È molto semplice: i quattro partiti dell’alleanza di centrodestra hanno deciso che il premier, in caso di vittoria, sarà proposto al capo dello Stato da chi ha più voti e a tale regola Forza Italia si atterrà lealmente.
La collocazione internazionale
TADF: C’è chi ritiene a rischio la collocazione geopolitica dell’Italia nel caso di un governo di centrodestra. Forza Italia continuerebbe a sostenere la fornitura di armi all’Ucraina e le sanzioni alla Russia?
AB: L’Italia è un Paese fondatore dell’Unione europea e saldamente all’interno della Nato. Inoltre, da ottobre ci sarà un governo stabile, che consentirà di avere un peso più importante nel contesto internazionale, dove vogliamo l’Italia sempre più protagonista.
Il nostro Paese è a pieno titolo parte dell’Europa, dell’Alleanza Atlantica e dell’Occidente. Pertanto, ci siamo mossi in Parlamento coerentemente con questa impostazione.
La giustizia
TADF: In che modo il suo partito opererà per raggiungere una riforma della giustizia di tipo garantista, dopo che i referendum non hanno raggiunto il quorum?
AB: Sarà uno dei temi da affrontare nel prossimo futuro. Abbiamo presentato proposte articolate come centrodestra, che diventeranno linee-guida dell’azione di governo e del Parlamento per riformare finalmente questo settore.
Credo sia evidente la necessità di un restyling dell’attuale sistema, sia pure nel rispetto assoluto della nostra Costituzione.
Il presidenzialismo
TADF: Sarà possibile assistere ad una riforma costituzionale di tipo presidenzialista nella prossima legislatura?
AB: L’elezione diretta del presidente della Repubblica è uno dei nostri punti: sarà ovviamente necessaria una riforma costituzionale, che dovrà vedere il coinvolgimento di tutto il Parlamento. Tuttavia, su questo tema, terminata la campagna elettorale, vedo possibile una convergenza trasversale.