Milano è un feudo inespugnabile della sinistra da quando Giuliano Pisapia vinse le elezioni comunali nel 2011, stravolgendo gli equilibri dell’avamposto berlusconiano. Alcuni esponenti locali del centrodestra, come Federico Benassati, si stanno impegnando affinché il capoluogo lombardo torni ad essere amministrato da chi l’ha reso moderno.
Classe 1989, Benassati ha conseguito il master in Marketing, Digital Communication e Sales Management di Publitalia ’80. Ha fondato la società Tech Touch Srl, che produce e commercializza componenti per l’aeronautica. Esponente di spicco del centrodestra a Milano, alle elezioni amministrative del giugno 2016 viene eletto al Consiglio del Municipio I diventando vicecapogruppo di Forza Italia. Nell’ottobre 2021 si è candidato alla presidenza del Municipio I, dove oggi coordina l’opposizione.
Con lui quindi abbiamo voluto parlare dei disastri della Giunta Sala, dal degrado urbano all’emergenza degli eco-vandali, al caos Ztl. Ma anche delle prospettive del centrodestra milanese.
Da Pisapia a Sala
LORENZO CIANTI: Puoi descrivere il tuo impegno per Milano e per il Municipio I? Come procede l’opposizione al Pd e quali sono i demeriti della Giunta Sala?
FEDERICO BENASSATI: La pessima impostazione amministrativa del Pd negli ultimi dodici anni è sotto gli occhi di tutti. Prima dell’attuale sindaco dobbiamo pensare alla Giunta Pisapia, la cui metà degli assessori è stata riciclata da Sala: da Granelli a Maran, passando per Majorino, poi eurodeputato e candidato alla presidenza regionale per il centrosinistra. Questi politici hanno ridotto Milano allo sfacelo.
D’altro canto, Milano è sempre stata innovativa. Grazie alle giunte Albertini e Moratti abbiamo sviluppato una visione pionieristica che ci ha permesso di avere l’Expo, di inaugurare la Metro 5 (Linea lilla) e, tra poco, anche la Metro 4.
Le opere realizzate in quel periodo (CityLife, Porta Nuova, Fieramilano) hanno proiettato Milano verso il futuro e le altre capitali europee ben prima che le giunte di sinistra prendessero il controllo della città. Pisapia e Sala si sono limitati a tagliare i nastri dei progetti voluti dal centrodestra, svilendo il lavoro pregresso e non garantendo sicurezza e vivibilità.
Mobilità in crisi
Ad oggi i mezzi pubblici sono inutilizzabili, alla mercé di tutti e senza controlli. Basti guardare alla gestione della ATM (Azienda Trasporti Milanesi). Avrei condiviso un incremento del costo dei biglietti della ATM, purché fossero assicurati maggiori controlli sui cosiddetti “portoghesi”.
Pisapia e Sala hanno aumentato i prezzi alle persone perbene lasciando che chi trasgredisse le regole la passasse franca. Il problema si riflette sul bilancio comunale e genera sfiducia nei cittadini.
Ricordiamo infine che Pisapia, appena salito al potere nel 2011, ha alzato l’addizionale comunale all’Irpef e ha aumentato le tasse. Più tasse, meno servizi e di scarsa qualità: ecco il risultato delle politiche del Pd a Milano.
Violenza e degrado
LC: La delinquenza attanaglia Milano. Dalla Stazione centrale ai quartieri di periferia, la criminalità è ai massimi storici.
FB: Piazza Duomo e il centro cittadino sono diventati pericolosi anche di giorno. Un caso emblematico è Piazza dei Mercanti, situata alle spalle di Via Dante e Via Orefici, ostaggio di baby gang che si accoltellano in continuazione. Abbiamo visto cosa è successo a Capodanno in Piazza Duomo due anni fa.
Gli stupri non sono stati nemmeno registrati dalle telecamere pubbliche ma dai cittadini sul posto, che hanno inoltrato i video a MilanoBellaDaDio, una pagina web impegnata a diffondere notizie sul degrado che imperversa a Milano.
Il 50 per cento delle persone derubate in città non si rivolge alle autorità competenti. Di conseguenza, guardare i dati relativi alle denunce non è un parametro attendibile per capire il fenomeno a 360 gradi.
L’anno scorso cinquanta ragazzini nordafricani hanno iniziato a lanciare delle bottiglie di vetro contro le pattuglie in Piazza Ventiquattro Maggio. In queste circostanze non siamo di fronte all’inizio di una rissa, ma ad una sommossa.
Quando sento dei consiglieri comunali parlare di numeri identificativi per la polizia rimango attonito. Bisogna usare l’Intelligenza Artificiale e le telecamere per vigilare sui criminali. Non possiamo affidarci di nuovo ai video dei semplici cittadini.
Sarebbe auspicabile estendere il controllo dell’esercito nelle strade, sulla falsariga dell’operazione Strade sicure promossa dal governo Berlusconi IV. Sarebbe un deterrente rispetto ai comportamenti malavitosi.
La Stazione centrale è pericolosissima: non oso immaginare cosa succederebbe se non ci fosse l’esercito. Torniamo al vigile di quartiere delle giunte Albertini-Moratti e facciamo in modo che la volante sia pronta ad intervenire in caso di bisogno.
Incuria del verde
LC: Sala si vanta di essere un sindaco green. Eppure, la manutenzione delle aree verdi milanesi lascia molto a desiderare…
FB: L’incuria del verde è un altro vulnus di Milano. L’assessore all’ambiente della Giunta Sala, Elena Grandi, già assessore nel Municipio I, sostiene che tenere l’erba alta favorisca la biodiversità, mentre ciò comporta la proliferazione di forasacchi e specie nocive per i nostri amici a quattro zampe.
In aggiunta, l’erba alta rappresenta un wc a cielo aperto per i senza fissa dimora. Segnalo da otto anni la situazione in Piazza Tricolore, dove molti indigenti che frequentano l’Opera San Francesco impiegano i cespugli per espletare le loro funzioni.
Siamo arrivati al punto che molti cittadini mi chiedono: “Consigliere, faccia in modo di rimuovere gli arbusti. Non ne possiamo più di vedere gente che si denuda”.
Finti ambientalisti
LC: Un commento a caldo sulla vicenda Museo della Resistenza vs glicine di Piazza Baiamonti. Alla fine l’hanno spuntata i comitati civici e il sindaco ha fatto dietrofront.
FB: Il mio impegno e quello del centrodestra sono stati determinati per scongiurare la rimozione dello storico glicine. Ma i milanesi non sono rimasti insensibili, tanto da aver raccolto 51 mila firme per bloccare la costruzione del Museo della Resistenza. Sono fiero di essere stato il firmatario della mozione che ha chiesto di revisionare il progetto.
L’assessore all’ambiente del Municipio I, Lorenzo Pacini, sosteneva che dovessimo rivolgerci al ministro dei beni culturali Gennaro Sangiuliano. Ho suggerito di proporre al Ministero della cultura una rettifica del progetto, ma il Pd non ci ha dato seguito: premeva per estirpare il glicine e altre piante secolari.
In Turchia e Oman esistono gruppi residenziali e complessi museali costruiti intorno agli alberi. Palme da dattero e querce inglobate armonicamente nelle costruzioni, come se fossero parte integrante di case e palazzi. Ho osservato con interesse questo modello edilizio quando ero in viaggio: perché non fare lo stesso a Milano? Non ci si può definire ambientalisti se si abbattono piante a iosa.
Caos Ztl
LC: Passiamo alla Ztl. Gli assessori della Giunta Sala sembrano vivere su un altro pianeta: non comprendono le esigenze dei cittadini e il loro crescente disagio nella mobilità urbana. Le limitazioni proibitive al traffico rischiano di isolare buona parte della popolazione.
FB: I cittadini delle aree periferiche hanno subìto e continuano a subire gravi danni. L’Area B e l’Area C sono state mal concepite. L’Area C, ad esempio, avrebbe dovuto distinguere chi abita in città da chi non è residente milanese.
A Milano non esistono alternative concrete all’automobile. L’Area B sta costringendo molte persone sprovviste di soldi a ricomprare l’auto; a ciò si aggiunge la battaglia Ue contro i motori a scoppio e le caldaie a gas.
Elettrico sì o no?
Non dobbiamo assolutamente consegnarci alla Cina. Questi provvedimenti vincolano l’Occidente a Paesi autoritari che possono metterci all’angolo con il ricatto delle materie prime usate per i componenti delle auto elettriche.
I combustibili fossili sono la nostra principale fonte d’energia, non avendo centrali nucleari a causa della contrarietà di verdi e sinistra. Nelle metropoli come Milano l’elettrico può essere una soluzione, ma non secondo la linea del sindaco Sala.
Anche nel centro di Milano sono presenti case popolari (come in Viale Papiniano), dove abitano anziani che non riescono a far fronte alle imposizioni del centrosinistra. Cambiare il mondo dell’auto con gli eco-incentivi è un’assurdità, perché in questo modo si droga il mercato.
Da liberale, credo che il mercato funzioni bene se deregolamentato e che gli incentivi siano possibili entro una certa misura. Vogliamo passare alle energie rinnovabili? Sì, ma senza ingerenze dello Stato. Le scelte di Sala celano un ecologismo propagandistico, ipocrita e di facciata.
Emergenza eco-vandali
LC: Milano è invasa dagli eco-vandali. Tra fine 2022 e inizio 2023 hanno imbrattato il Teatro alla Scala, Il Dito di Cattelan e il monumento a Vittorio Emanuele II in Piazza Duomo, che non è ancora stato ripulito e richiederà 300 mila euro per il restauro e la messa a nuovo. Qual è il tuo impegno in Consiglio municipale per fare fronte a questa deriva?
FB: Appena è stato imbrattato Il Dito di Cattelan ho proposto una mozione che è stata respinta dal centrosinistra. Avrei voluto una condanna di Ultima generazione, che io chiamo piuttosto Ultima degenerazione.
La seconda volta, trovatisi in difficoltà, i consiglieri di maggioranza hanno scritto un nuovo documento: vogliono ergersi a maestrini altrui e puntualizzare su ogni aspetto (non condannare Ultima degenerazione, cercare un confronto, etc.). Alla fine abbiamo approvato un testo condiviso dopo aver messo la maggioranza municipale con le spalle al muro.
Ogni tentativo di interlocuzione con gli eco-vandali è stato inutile. I responsabili non si sono presentati o hanno risposto in malo modo: hanno rivendicato impunemente i loro gesti. I ragazzotti in questione dovrebbero essere affidati ai servizi sociali, affinché questi episodi non si verifichino più. Per me gli eco-vandali sono paragonabili ai Talebani che hanno distrutto i Buddha di Bamiyan in Afghanistan o ai nazisti che hanno trafugato opere d’arte.
ViviMi
LC: Nel 2013 hai fondato l’associazione politico-culturale ViviMi. In cosa consiste?
FB: ViviMi è nata quando la maggioranza dei suoi ideatori frequentava le università milanesi; non volevamo perdere la passione per la politica maturata tra i banchi universitari. Il nostro desiderio era di organizzare forum politici, economici e culturali.
Abbiamo fatto attività di fundraising, invitato membri di associazioni ed esponenti di centrodestra e centrosinistra, preparando dibattiti in vista delle regionali del 2013 (con Roberto Maroni), delle comunali del 2016 e del 2021, quando ho corso per la presidenza del Municipio I.
Lo scorso novembre abbiamo avuto il piacere di ospitare Daniele Capezzone, il fondatore di Atlantico Quotidiano. Un successo incredibile e una sala gremita, che non ci saremmo mai aspettati di sabato mattina. Questa è la dimostrazione che anche il centrodestra può promuovere incontri politico-culturali. E ViviMi riesce a farlo nel cuore di Milano, dove il centrosinistra è forte.
ViviMi è tra le poche realtà associative che continua ad operare da dieci anni a questa parte. Molti dei nostri giovani vengono candidati alle amministrative e competono per le presidenze municipali, come è stato per me.
In prima linea per Milano
LC: Come ti immagini fra tre anni, quando si svolgeranno le prossime comunali?
FB: Mi immagino in prima linea per Milano. Voglio portare il mio contributo. La mia prima candidatura risale al 2011; poi mi sono candidato consigliere e presidente municipale; ora sto guidando l’opposizione nel Municipio I.
Dedico quasi tutto il tempo libero all’attività politica. Sarei lieto se il centrodestra valorizzasse chi, come me e tanti altri giovani, investe le proprie energie tra incarichi istituzionali, incontri con i cittadini e con gli amministratori.
Corro per vincere, indipendentemente dalla carica. Penso che Milano meriti di meglio rispetto all’immobilismo degli ultimi dodici anni. Il centrodestra è pronto alla sfida di tornare a Palazzo Marino, ma i partiti nazionali devono trovare l’intesa per un candidato in tempi rapidi.
Noi liberalconservatori siamo i veri progressisti e ambiamo allo sviluppo, non a mettere le persone sui monopattini. Dobbiamo tornare a sognare in grande e il centrodestra è l’unica coalizione in grado di farlo.