Politica

Parigi 2024, l’inizio della fine dell’ideologia woke?

Vicini alla fine di un ciclo culturale: di fronte alle forzature di questi Giochi, pubblico e atleti sembrano riscoprire i valori tradizionali dello sport olimpico

Olimpiadi Parigi 2024 apertura

Le Olimpiadi di Parigi 2024 sembrano segnare un punto di svolta significativo nel declino della cosiddetta “cultura woke“, che negli ultimi anni ha cercato di imporre una visione estremizzata del politically correct e appiattita della società.

Il fallimento dell’approccio woke

Con la parodia dell’Ultima Cena in mondovisione si è raggiunto l’apice della superficialità e del vuoto culturale promosso dall’ideologia woke, le Olimpiadi parigine stanno mostrando i limiti di questo approccio: 

  • L’eccessiva enfasi su temi come l’inclusività forzata e il politically correct ha generato più divisioni che unità
  • Il tentativo di riscrivere la storia e abbattere simboli del passato si è rivelato controproducente
  • L’appiattimento culturale ha portato ad una perdita di creatività e originalità nell’organizzazione dell’evento

Il ritorno ai valori tradizionali dello sport

Contrariamente alle aspettative dei promotori della cultura woke, compresa la discussione planetaria per il match tra Imane Khelif e l’italiana Angela Carini, il pubblico e la maggioranza degli atleti sembrano riscoprire e apprezzare i valori tradizionali dello sport olimpico:

  • Meritocrazia e sana competizione
  • Rispetto per la storia e le tradizioni dei Giochi
  • Celebrazione delle differenze culturali invece che omologazione forzata

Una nuova consapevolezza

Questo “fallimento” della visione woke alle Olimpiadi di Parigi potrebbe segnare l’inizio di una nuova fase:

  • Maggiore equilibrio tra progresso sociale e rispetto delle tradizioni
  • Ritorno ad un approccio più autentico e meno ideologico allo sport e alla cultura
  • Riscoperta del valore della competizione e dell’eccellenza individuale

In conclusione, le Olimpiadi di Parigi 2024 sembrano marcare la fine di un ciclo culturale dominato dall’ideologia woke, aprendo la strada a una visione più equilibrata e rispettosa della complessità umana. Come in ogni fase di transizione, sarà importante trovare nuove sintesi tra istanze di progresso e valori tradizionali, per costruire un futuro più armonioso e inclusivo nel vero senso del termine.

Il fallimento della rivoluzione woke è solo agli inizi ma la riscoperta dei tradizionali valori occidentali sembra sempre più forte. Il 2024 si conferma sempre di più un anno di grandi cambiamenti.

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