Più importiamo stranieri, più importiamo femminicidi: ecco cosa dicono i numeri

Gli stranieri in Italia uccidono le loro mogli/compagne/fidanzate quasi 9 volte in più degli italiani. L’immigrazione c’entra almeno quanto la “cultura patriarcale”

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La tristissima vicenda di Giulia Cecchettin ha scosso profondamente gli animi degli italiani e, forse – ce lo auguriamo tutti – riuscirà a contribuire al rafforzamento del rispetto degli uomini nei confronti delle donne. Chi vi scrive si augura che questo passi da un ritorno dell’autorevolezza della figura maschile con il suo portato di virilità e di responsabilità: ci si augura quindi di non vedere più padri-fratelli o padri-amici, ma piuttosto che la figura paterna torni finalmente ad avere l’autorevolezza di una volta.

Senza azzardare analisi psicologiche ardite, infatti, chi arriva ad uccidere la propria compagna, la propria moglie o la propria fidanzata per un amore finito o per un rifiuto lo fa di solito proprio perché non ha la forza di sopportare quel rifiuto, per debolezza o perché non in grado di accettare il dolore che inevitabilmente consegue alla fine di un amore. Ebbene, queste sono manifestazioni del pensiero debole piuttosto che di virilità e di responsabilità: quanto di più lontano possa esserci dalla tanto vituperata società patriarcale.

Ma, su questo aspetto, fior fiore di intellettuali e di esperti del settore fanno da tempo le loro analisi sul fenomeno dando il loro contributo di idee al dibattito su cui ci guardiamo bene da entrare nel merito.

Femminicidi in calo

Ciò che a noi preme è, invece, soffermarci sull’aspetto quantitativo e statistico del fenomeno. Come in ogni campo dell’attività umana, infatti, il primo passo per poter affrontare i problemi è quello di conoscerli nei loro aspetti numerici.

Intendiamoci, anche un solo femminicidio è di troppo e occorre lavorare sulla formazione degli adolescenti proprio per instillare loro, come si diceva, il senso della dignità, della responsabilità e il saper affrontare le avversità della vita con sana forza d’animo. Questo ovviamente riguarda anche le giovani donne che vanno in più formate anche al rispetto e alla consapevolezza di sé.

E allora, andando a guardare i numeri del fenomeno, scopriamo che i femminicidi sono in costante calo in Italia da venti anni a questa parte: in particolare, tanto per citare gli ultimi dati, erano 73 nel 2018, 67 nel 2019, 63 nel 2020, 61 nel 2021, 57 nel 2022 e 40 dal 1° gennaio al 25 novembre 2023.

Ma la buona notizia non è solo il calo progressivo nel corso degli ultimi ma anche, a sorpresa, che in ambito europeo sono proprio le società tacciate di essere “patriarcali” ad avere i numeri più bassi di femminicidi. Nel suo articolo su Il Giornale del 20 novembre scorso, infatti, Annarita Digiorgio ha riportato la tabella dei femminicidi nei vari Paesi europei, mettendo in evidenza che l’Italia, con 0,32 casi di femminicidio ogni 100 mila donne, è ben al di sotto degli 0,43 della Francia, 0,53 della Germania e 0,6 dell’Austria.

In questa molto poco edificante classifica, l’Italia è addirittura al quart’ultimo posto davanti solo a Spagna, Svezia e Grecia. Di contro, come si diceva, spiccano per numero di femminicidi proprio le tanto decantate società dei civili Paesi del Nord Europa, dove la loro incidenza è il doppio o il triplo di quella italiana. Lascio a voi le analisi sociologiche che non sono il mio forte, ma il dato questo è.

Gli stranieri uccidono di più

Un altro dato che salta agli occhi è poi il fatto che gli stranieri residenti in Italia hanno la propensione ad uccidere le loro compagne/mogli/fidanzate di gran lunga superiore a quella degli italiani. Infatti, consultando il sito femminicidioitalia.info, scopriamo che i femminicidi nel 2023 riportati nel sito sono 39. In realtà, il sito ha omesso di includere l’assassinio nello scorso agosto di Iris Setti ad opera del nigeriano Nweke Chukwuda, sicché essi sono in realtà 40.

Andando poi a sfogliare i dettagli di ciascun assassinio, scopriamo che, dei 40 assassinii, 17 sono stati commessi da stranieri e i rimanenti 23 da italiani. Dai dati Istat, desumiamo poi che, al 1° gennaio 2023, la popolazione maschile italiana maggiorenne è di 22.201.899 individui mentre quella maschile maggiorenne straniera è di 1.880.521 individui.

Sicché, l’incidenza di femminicidi per milione di individui maschili maggiorenni italiani è di:

23 / 22.201.899 * 1.000.000 = 1,036

Mentre quella per milione di individui maschili maggiorenni stranieri è di:

17 / 1.880.521 * 1.000.000 = 9,040

Pertanto, il rapporto di propensione a commettere un femminicidio tra italiani e stranieri è:

1,036 / 9,040 = 1 / 8,726

In altre parole gli stranieri hanno la propensione a uccidere le loro mogli/compagne/fidanzate quasi 9 volte di più rispetto agli italiani: forse i mali non si annidano tanto nella società e nel sistema di valori italiani ma piuttosto in quelli degli stranieri residenti in Italia. Come sempre però, lascio a voi l’onere delle analisi sociologiche che non sono il mio forte.

E gli stupri?

Anche in merito alle violenze sessuali conclamate, la popolazione maggiorenne maschile straniera ha la propensione di gran lunga superiore a quella italiana nel commettere tali efferatezze. Infatti, i dati Istat del 2017 (i più recenti disponibili) ci dicono che i condannati con sentenza irrevocabile per violenza sessuale sono stati 991 italiani e 702 stranieri. Calcolando le incidenze delle condanne per popolazione in analogia con quanto già calcolato per i femminicidi, avremo che l’incidenza di condanne definitive per stupro per milione di individui maschili maggiorenni italiani è di:

991 / 22.201.899 * 1.000.000 = 44,636

Mentre quella per milione di individui maschili maggiorenni stranieri è di:

702 / 1.880.521 * 1.000.000 = 373,300

Pertanto, il rapporto di propensione a commettere uno stupro tra italiani e stranieri è:

44,636 / 373,300 = 1 / 8,363

In altre parole, anche in merito agli stupri gli stranieri hanno una propensione a commettere violenze sessuali poco più di 8 volte di più rispetto agli italiani, il che conferma, qualora ce ne fosse ancora bisogno, che forse i mali non si annidano tanto nella società e nel sistema di valori italiani ma piuttosto in quelli degli stranieri residenti in Italia.

Interessante infine constatare che il rapporto di propensione a commettere stupri tra italiani e stranieri sia pressoché identico a quello di commettere femminicidi (8,363 contro 8,726), il che sembrerebbe suggerire che vi sia alla base un minimo comun denominatore. Questi i numeri oggettivi. A voi adesso le analisi sociologiche.

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