Le domande da porre a Pietro Grasso sarebbero molte, e di vario tenore.
Come mai, da presidente del Senato, non abbia avuto un istante di esitazione a trasformare la seconda carica dello stato nello sgabello per una corsa elettorale di parte… Ma – me ne rendo conto – ormai in Italia si è perfino persa la nozione della terzietà dei presidenti delle Camere.
O come mai, ancora, qualche anno fa (nonostante alcuni lo avessero avvisato e messo in guardia: io nel mio piccolissimo fra questi, allora presidente della Commissione Finanze della Camera, chiamandolo al telefono), proprio nei giorni in cui mancava il Presidente della Repubblica e lui svolgeva funzioni vicarie, si sia affrettato a firmare – senza alcuna esitazione! – il decreto renziano sulle banche popolari, cioè di assalto contro le banche popolari… Quale urgenza, quale necessità, quale straordinarietà?
O come si senta oggi a parlare un giorno sì e l’altro pure di “patrimoniale”, come se non bastassero i 21 miliardi di tassazione immobiliare tuttora esistenti… Molte domande, alcune forse retoriche, con risposta già immaginabile e immaginata.
Il desiderio di porre domande al senatore Grasso è però cresciuto ieri pomeriggio, vedendo sul suo profilo Twitter una foto sorridente insieme al leader laburista inglese Jeremy Corbyn, con relativo messaggino di cinguettante entusiasmo: “L’incontro con @jeremycorbyn è stato davvero stimolante…”.
Ecco, di Corbyn si sanno alcune cose. Si sa che vorrebbe nazionalizzare tutto il nazionalizzabile: e questo agli statalisti di Liberi e Uguali piacerà, non ne dubito. Si sa anche del suo aperto supporto a Hamas e Hezbollah, al regime iraniano, e a tutti i nemici di Israele esistenti in Medio Oriente. Di questo avete parlato, caro senatore Grasso? Il sostegno politico, diretto o indiretto al terrorismo internazionale, a chi vuole cancellare Israele dalla faccia della terra, è stato un tema di discussione? Che vi siete detti? Domandare è lecito, rispondere è cortesia…
Dubito invece vi siate intrattenuti sull’ultimo infortunio occorso a Corbyn. Pare che nel 1984 si sia prestato a fare da informatore contro l’Occidente a spie del blocco sovietico. Ecco, di questo immagino non abbiate parlato. Per lei, senatore Grasso, una volta aperto l’argomento, sarebbe stato poi un tantino imbarazzante chiedere a qualche suo attuale compagno di partito con chi parlasse nel 1984, a Mosca, a Praga, a Berlino Est, a Varsavia e altrove, dalla parte sbagliata del Muro… Domanda superflua, quest’ultima.