Il 23 ottobre scorso, il dottor Hossein Jahani, responsabile dell’ufficio relazioni pubbliche della Iran Air, ha dichiarato che la compagnia di bandiera iraniana è tornata a viaggiare in 7 Paesi d’Europa, dopo i blocchi derivati dalla pandemia. Secondo Jahani, tra le rotte europee riaperte c’è anche quella verso l’Italia, in particolare verso Roma.
Non sappiamo dire se quanto affermato da Jahani sia realtà già in corso, un annuncio di prossime riaperture delle rotte, o semplice propaganda di regime. Ma le parole del rappresentante iraniano dovrebbero trovare una risposta, conferma o smentita, da parte delle autorità europee, in primis italiane. Dal momento che, come noto ormai a tutti, la situazione della diffusione del coronavirus nella Repubblica Islamica dell’Iran, è ormai totalmente fuori controllo. Un dato di fatto confermato dalle stesse autorità iraniane.
Appena qualche giorno fa, solamente per ricordare gli ultimi accadimenti, Hossein Gheshlaghi, membro del Supremo Consiglio Medico Iraniano, ha affermato che i numeri delle vittime di Covid-19 in Iran è di almeno tre o quattro volte superiore ai numeri ufficiali forniti dal Ministero della salute. Per Gheshlaghi, citato dall’agenzia di stampa Mehr News, per avere le reali statistiche basta interfacciarsi con gli staff medici negli ospedali nazionali.
Ciò che sta accadendo in Iran è che, quando una persona viene dichiarata deceduta per Covid-19, il Ministero della salute non aggiunge sempre la vittima alla lista dei morti ufficiali. Secondo il Ministero della salute, le vittime ufficiali ad oggi sarebbero 32.320 (dato aggiornato al 24 ottobre). Nella realtà, però, le vittime sarebbero almeno 129.000. D’altronde, qualche tempo addietro, era stato lo stesso vice ministro della salute, Iraj Harirchi, a dichiarare che il numero di morti per Covid-19 in Iran era di almeno 2,2 volte superiore ai dati ufficiali. In questo momento, nella Repubblica Islamica, ci sono almeno 43 città considerate in situazione critica, che saranno costrette a misure restrittive molte forti.
Dunque, la domanda è: come è possibile pensare di riaprire i voli tra Iran e Italia in una situazione simile? Al di là del fatto che la Iran Air è inserita nella lista delle entità soggette alle sanzioni Usa per gli stessi motivi della Mahan Air – bandita anche in Italia perché al servizio dei Pasdaran – come è pensabile permettere che arrivino persone dall’Iran in questo momento? Sarebbe una palese messa a rischio della salute pubblica, in un momento già estremamente difficile per l’Italia. Ci auguriamo che le parole della rappresentante della Iran Air vengano quindi seccamente smentite dai responsabili dell’ENAC e del Ministero dei trasporti.