Cultura

Cronache dalla “Terra dei sottomessi e casa dei pavidi”

L’America rischia di crollare sotto i colpi dei comunisti woke, infiltrati ad ogni livello. Tranne rare eccezioni, repubblicani e cittadini indifferenti o troppo passivi

Inno Usa cantato da Chris Stapleton al Super Bowl 2023 Inno Usa cantato da Chris Stapleton al Super Bowl 2023

L’ironia oggi è che gli americani continuano a vantarsi della loro terra di libertà, ma non possono raccontare una barzelletta, dipingersi la faccia, fischiare a una bella ragazza o persino adorare un antenato senza perdere la carriera e il sostentamento. La tirannia del pc regna sovrana; i media, Hollywood, Big Tech e il mondo accademico seguono ordini rigorosi; e gli sciocchi americani fingono di essere liberi.
Panagiotis “Taki” Theodoracopulos

Di recente, ho partecipato ad una funzione in cui veniva cantato come al solito lo Star-Spangled Banner e improvvisamente, per la prima volta, l’ultima strofa mi ha colpito come una mazza. “Terra dei liberi e patria dei coraggiosi”? Non più.

Comunisti

Piuttosto, la terra dei sottomessi e la casa dei pavidi. Pensate che stia esagerando? Ho pochi dubbi ora che l’America sarà alterata e distrutta dai fanatici comunisti (alias “woke”) che si sono infiltrati in ogni alto livello della società e l’America crollerà senza che venga sparato un solo colpo.

Ma qui consentitemi una digressione su una particolarità dell’America. Mentre in Europa i comunisti si dichiarano tali, o “marxisti”, i comunisti americani usano una miriade di eufemismi per mascherare la loro identità: “woke”, “guerrieri della giustizia sociale”, “progressisti”, “attivisti”, “antifascisti”, “liberal“, ecc., mentre alcuni conservatori ritardati borderline li aiutano a mantenere l’inganno usando quegli eufemismi invece di chiamarli per quello che sono.

Un certo numero di rifugiati dai regimi comunisti continua a lanciare l’allarme, che siamo contro i comunisti, ma i conservatori di spicco apparentemente pensano che sia scortese usare l’etichetta comunista. Fine della digressione.

Tattiche totalitarie

I liberal, che negli ultimi anni hanno apertamente chiesto la censura totale (contro il cosiddetto “hate speech”), e hanno chiesto che i conservatori siano messi nei gulag e uccisi, che i bambini dovrebbero essere incoraggiati a diventare omosessuali o convinti a farsi mutilare sessualmente, e che i bianchi siano sostituiti o sterminati, hanno adottato tutti gli orpelli delle solite tattiche totalitarie: elezioni fraudolente, notizie come propaganda (cioè fake news), soppressione di notizie vere, persecuzione degli eretici, appelli per collocare i dissidenti in istituti psichiatrici, assalti del ramo paramilitare del Partito Democratico (Antifa), indottrinamento dei militari e delle scuole, conformità assoluta alle ideologie dominanti, storia falsificata, scienza mutilata oltre ogni immaginazione, continui attacchi alla religione, comicità severamente limitata, film propagandistici e diverse agenzie governative trasformate in un proto-KGB.

Avendo vissuto nella Cuba comunista e studiato la storia dell’Unione Sovietica, della Germania dell’Est, dell’Ungheria, della Romania e dei Khmer rossi, tutto questo mi suona dolorosamente familiare. Non solo a me, ma anche ad altri rifugiati del comunismo. Questo è doppiamente doloroso per me, come studente di storia, non solo a livello emotivo perché l’America è il mio Paese adottivo, ma anche perché riconosco l’importanza dell’esperimento americano nella civiltà occidentale.

Repubblicani indifferenti o passivi

Mentre tutto questo sta proseguendo, la maggior parte dei politici repubblicani, con l’eccezione di una manciata di voci, sono o indifferenti o mansueti, passivi e sottomessi, mentre i loro elettori continuano ad aspettare, sperando che faranno qualcosa, qualsiasi cosa. Ma che dire dei cittadini stessi?

Ebbene, ormai, il mantra “la violenza non risolve nulla” è stato completamente interiorizzato dagli americani, il che ha portato ad una nazione di pecore castrate che vengono ripetutamente perseguitate. Il tipico conservatore continua a sperare che qualcuno faccia qualcosa. Qualcuno diverso da loro, ovviamente. Continuano ad aspettare un salvatore. Come Trump. O DeSantis. O anche Gesù.

Ai tempi in cui gli uomini erano uomini – in altre parole, quando la “mascolinità tossica” era normale – questa sottomissione sarebbe stata inimmaginabile. Intollerabile. Gli uomini non avrebbero aspettato che gli altri dicessero loro cosa fare. Avrebbero agito. Quegli uomini, nel mondo di oggi, avrebbero preso d’assalto le cittadelle dei comunisti. Si sarebbero ribellati dopo elezioni fraudolente, come è successo una volta, molto tempo fa. Sarebbero piombati nelle riunioni dei consigli scolastici, entrati nelle scuole per trascinare fuori le maestre che avessero incoraggiato i figli a diventare omosessuali, non avrebbero permesso agli omosessuali di ruotare i loro genitali davanti ai bambini.

Avrebbero respinto le orde di clandestini alla frontiera. Scienziati e studiosi avrebbero espulso i fanatici in mezzo a loro dalle università. I parrocchiani i cui pastori avessero aperto le chiese agli spettacoli di drag queen avrebbero reclamato con forza quelle chiese e cacciato i dissacratori satanici. Cosa vediamo invece oggi? Codardi.

Così Jesse Kelly:

La gente non capisce perché una parte così piccola della società abbia oggi una voce così grande. Non è complicato. Sono più devoti alla loro religione di quanto voi non lo siate alla vostra. Sono interessati alla vittoria e al dominio. Vi piacerebbe vincere, ma solo se riuscite a sembrare educati.

E John Cardillo:

Hanno rubato i nostri fottuti voti, installato un vecchio con la demenza come burattino per un regime marxista, hanno scatenato rivolte e saccheggi selvaggi nelle strade, vi hanno rinchiuso e distrutto la vostra vita, eppure troppi dalla nostra parte vogliono ancora essere educati e scendere a compromessi con questi derelitti.

Se trovate tutto questo troppo rozzo e sgradevole, è indicativo di quanto siete diventati pappemolli. I bambini vengono incoraggiati a diventare omosessuali o transgender nelle scuole e l’unica cosa che fanno i genitori è piagnucolare e lamentarsi. Ai loro figli viene anche insegnato che essere bianchi è malvagio e vergognoso, e che i bambini bianchi dovrebbero essere perseguitati, ma i genitori si limitano a lamentarsi con i consigli scolastici o gli insegnanti, che li trattano con disprezzo.

Un’orda di immigrati clandestini sta invadendo i nostri confini, con un’amministrazione marxista che li incoraggia ad andare avanti, e gli americani si limitano a scuotere la testa in segno di disapprovazione. Orde di criminali neri saccheggiano un negozio e gli impiegati si tengono alla larga, timorosi di essere coinvolti, perché i delinquenti sono neri. Ai comici professionisti viene detto di non scherzare su determinati argomenti e si autocensurano. I presunti duri newyorkesi stanno rivivendo la vergogna di Kitty Genovese ancora e ancora e ancora.

Nelle università, i professori che si attengono ai fatti vengono invitati a dimettersi dagli amministratori comunisti: e si dimettono. In quelle stesse università, gli studenti universitari conservatori vedono i loro banchetti ribaltati da isterici di sinistra – e restano lì a tremare e piagnucolare. I fanatici delle armi del Secondo Emendamento si pavoneggiano e affermano che le loro pistole prevengono la tirannia – ma non è più così.

La prossima volta che ascolterò l’ultima strofa dello Star-Spangled Banner cercherò di controllarmi e di non versare una lacrima.

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