Cultura

Europa for dummies/1: dalla culla della civiltà all’età dell’irrilevanza

Se l’Europa era quella con la quale il resto del mondo doveva confrontarsi per non rimanere indietro e non isolarsi, oggi assistiamo al fenomeno inverso

Europa (Stanislao Stucchi, public domain) (Stanislao Stucchi, public domain)

Già conosciuta con tale nome dai fenici e dai greci, l’Europa fu il Territorio dell’Occidente. Limitato ad ovest dalle Colonne d’Ercole e dall’immenso Oceano Atlantico, oltre il quale, per gli antichi finiva il mondo. Non è del tutto chiara la sua originaria estensione verso nord, ma per i greci era certamente “Europa” tutto quanto stesse a nord del Peloponneso, mentre i romani già conoscevano il Mare del Nord e le isole britanniche.

Culla della civiltà moderna

Predestinato al ruolo di incubatrice delle prime civiltà organizzate, nel continente europeo è trascorsa tutta la storia antica, dai germogli delle prime codificazioni contenenti le regole del vivere sociale alle complesse ramificazioni dei potentati antichi che, sia detto senza falsi pudori, principalmente per mezzo delle innumerevoli guerre interstatuali, ne hanno marcato sempre più  stabili confini geopolitici e non più semplicemente geografici.

Nel momento storico attuale, caratterizzato dal mancato riconoscimento di un ruolo trainante – che l’Europa ha tuttavia ricoperto nei confronti della maggior parte delle nazioni mondiali, senza escludere del tutto, tra queste, nemmeno quelle di ceppo asiatico autoctono – sembra quasi di fare torto a qualcuno sostenendo che la culla della civiltà moderna fu assolutamente europea e in epoca anteriore di alcuni secoli alla nascita della civiltà asiatica, almeno per quanto i testi scritti ci raccontino.

Il Mare Nostrum

Un ruolo assolutamente determinante e caratterizzante delle vicende dell’Antico Continente fu da sempre la presenza centrale del Mare Nostrum, quel Mediterraneo che per ovvi motivi geografici fu certamente il primo ad essere navigato in largo e in lungo da popolazioni in cerca di nuove opportunità commerciali, di nuove terre da sfruttare e di nuove conquiste territoriali per accrescere la potenza ed il prestigio dei primi potenti del Continente.

Ci si fermò, dapprima, alle soglie di Gibilterra, per poi arditamente avventurarsi verso l’ignoto e sfidare l’immenso Atlantico quando le terre (ed il prestigio dei regnanti) non apparvero più sufficienti e la scoperta del Nuovo Mondo fu, addirittura, la nascita di una nuova epoca: Il Rinascimento.

Il Medioevo

Prendiamo questo dato in modo asettico, una volta tanto evitando di fare la morale persino agli antenati, così come altrettanto asetticamente dovremmo considerare il ruolo del Papato di Roma come centralissimo nella storia europea. Certamente i papi ebbero un ruolo predominante e pressoché indiscusso con il quale tutte le nazioni del mondo, prima o poi, hanno dovuto fare i conti, soprattutto nei secoli del Medioevo, ossia nell’epoca della prima grande espansione territoriale delle antiche culture europee.

Fu proprio nel Medioevo che, con il superamento del concetto di pax romana, imposta con le armi dagli eserciti di Cesare sulle popolazioni ai bordi del Mediterraneo e del Mare del Nord, si espanse il cristianesimo, di gran lunga la religione più organizzata e codificata dell’antichità, verso le popolazioni via via identificate come “infedeli”, “barbare” o “catechizzande”.

Il ruolo di semplice garante della (interessata) pace romana divenne sempre più convinta narrazione delle vicende descritte accuratamente nelle Scritture, unico e perdurante testo di riferimento, tutto ambientato in una Terrasanta che fu subito vista come indiscussa origine geografica della religione del Papa di Roma e, di conseguenza, come appendice stretta del territorio europeo, proteso verso il Medio Oriente, ove, per la religione cristiana, tutto ebbe inizio.

Nel Medioevo delle crociate e delle dispute armate tra imperatori e papi, le nazioni europee, all’epoca tali soltanto per appartenenza meramente geografica, il mondo era, in sostanza, quello dell’Europa che decideva per tutti, perché dotato di tradizioni storiche scritte nei minimi dettagli, più ancora che delle armi. Se non si facesse questo richiamo, si rischierebbe di non capire, men che mai in epoca di appiattimento ideologico e qualunquista al quale sembriamo condannati, come l’Europa abbia potuto diventare per molti secoli il Continente più importante e primo protagonista della storia.

Ribaltamento di ruoli

La comparsa di altri “competitors” sulla scena mondiale, come diremmo oggi, con quella di altre culture egemoni è un fenomeno di parecchio successivo. Anzi, così nuovo da lasciarci sgomenti ed impreparati, osservando la scomparsa del ruolo trainante che la vecchia Europa ebbe per millenni e che fu talmente scontato e facente parte della storia stessa da non lasciarci intravedere sviluppi alternativi.

Comunque la si pensi, quale che sia l’orientamento ideologico o sociale dello storico di oggi, non si può negare che sia in atto (e con velocità sempre crescente) un rovesciamento di campo. Se l’Europa era quella con la quale il resto del mondo doveva confrontarsi per non rimanere indietro e non isolarsi, pare in atto un fenomeno inverso, per cui è oggi l’Europa che, per una serie di motivi che esamineremo, deve oggi confrontarsi con veri e propri altri mondi, altre culture diversissime, se non incompatibili con la nostra, per sopravvivere persino a se stessa.

D’altra parte non si può vivere di vecchie glorie e di fasti e nefasti ormai inapplicabili con un mondo che sta cambiando troppo in fretta rispetto alle nostre radici culturali.