Borghesia è il termine con cui per molti anni (fin dal Medioevo) ci si è riferiti a chi pur non essendo nobile creava benessere e sviluppo economico per sé e per gli altri. Il borghese ha rappresentato infatti per i ceti più bassi la speranza di rivalsa contro un sistema statale che tutelava (e forse tutela ancora) gli interessi di pochi, a discapito di molti.
Il ruolo della borghesia
Alla borghesia veniva riconosciuto il ruolo che aveva, e ha, nel creare ricchezza per tutti, nel mantenere salda la tradizione e difendere la proprietà privata dalle grinfie dello Stato. Poi la parola borghese è diventata sinonimo di radical chic o in molti casi di persona altezzosa e distante dalla realtà quotidiana.
Borghese oggi è un’offesa e per molti è giusto che chi lavora di più venga tassato fino al midollo, anche quando muore: in Italia, come in molti altri Paesi, quando un proprio caro viene a mancare, lo Stato bussa alla porta e chiede la tassa su quello che ereditiamo.
Tassare i “ricchi”
Il buon costume che la classe borghese conservatrice ha difeso nel corso dei secoli sta lasciando spazio a cattive abitudini (il tu a scuola con i professori), pretese sui beni e sulle vite altrui (la tassa sulla casa). E per alcuni politici di sinistra tassare i “ricchi” è diventato un vanto.
Peccato che, coloro che la sinistra considera “ricchi” e vorrebbe tassare come tali, spesso siano artigiani, piccoli commercianti e dirigenti che hanno contribuito allo sviluppo e alla crescita della nazione.
Anche tra i ceti popolari figurano operai e impiegati che guadagnano di più, grazie magari agli straordinari, ma la sinistra non guarda in faccia nessuno: più produci e lavora, più ti vuole tassare.
L’invidia sociale
Il rispetto della persona, il senso borghese di difesa della proprietà privata e il buon costume nella nostra società stanno venendo a mancare per lasciare posto a pretese infondate, invidia sociale e odio di classe: spesso dimentichiamo, o vogliamo ignorare, che di invidia non è mai campato nessuno e che i soldi degli altri, prima o poi finiscono.